Tempi duri, durissimi per la senatrice della Lega Stefania Pucciarelli, al centro di una polemica di quelle destinate a passare alla storia per importanza e urgenza. La donna, una delle coraggiose che ancora oggi non trema all’idea di salire su un treno pubblico italiano, aveva deciso di affrontare un complicato viaggio su rotaia verso Torino quando improvvisamente è accaduto l’incredibile: si è resta conto, con sommo orrore, di essere in un vagone pieno di persone di colore.
Un problema mica da poco, per la p
residente della Commissione per i Diritti Umani del Senato (vero, nessuno scherzo). Che si è armata in fretta e furia di telefonino per denunciare la sua drammatica condizione, parlando a bassa voce per non farsi sentire dai pericolosi stranieri (o forse italiani ma comunque dalla pelle scura) nascosti nei sedili alle sue spalle, come coccodrilli in riva al fiume pronti ad attaccare alla prima occasione.Qualche utente malpensante (guai a voi!) si è permesso di mettere in discussione la veridicità dell’accaduto, sostenendo che la Pucciarelli abbia mostrato nelle immagini interni completamenti vuoti, senza passeggeri. Lei, però, ha chiesto di crederle sulla parola, visto che i pericolosi personaggi erano tutti ormai scesi e non era possibile filmarli. Spiegando:
“Stamattina sono diretta a Torino e volevo raccontarvi quanto mi è successo. Mi sono ritrovata all’altezza di Novi Ligure ad essere l’unica italiana nel vagone, in un vagone pieno di stranieri tutti di colore tutti sprovvisti di biglietto”.La Pucciarelli ha anche spiegato di essere stata raggiunta successivamente da un controllore che, disperato, le ha chiesto di quale partito fosse, spiegandole poi di sentirsi abbandonato dalle istituzioni. Impossibile non provare empatia immediata per l’eroica senatrice, tra le poche che ancora oggi riesce ad armarsi di coraggio per affrontare un Paese sempre più ostico verso i suoi stessi cittadini (quelli bianchi, quantomeno).
Strasburgo boccia la risoluzione pro-Ong (grazie ai Cinque Stelle)