Un sabato caldo, quello del 6 novembre, almeno nelle piazze di Milano e Trieste. I manifestanti No green pass annunciano infatti il loro ritorno in piazza nonostante le polemiche e i fatti accaduti negli ultimi giorni. A Trieste, dopo il divieto di manifestare in piazza Unità d’Italia, i contestatori si trasferiranno in piazza Libertà. Con loro anche Stefano Puzzer, fresco di ritorno in città dopo il Daspo di un anno rimediato a Roma. Più tesa invece la situazione a Milano, dove gli organizzatori hanno richiesto alle forze dell’ordine di fare un percorso che probabilmente, alla fine, non verrà concordato.
La decisione del prefetto di Trieste di vietare le manifestazioni in piazza Unità fino al 31 dicembre non taglia le gambe ai manifestanti No green pass come si sperava. I contestatori del certificato verde sabato prossimo si trasferiranno nella centrale piazza Libertà. I manifestanti, costretti ad indossare le mascherine, almeno sulla carta, per evitare pesanti sanzioni, sembrano però non tenere conto dei dati in forte aumento dei contagi in città.
“Stanno provando di nuovo a delegittimarci. – si legge in una chat Telegram dei No pass – Accusano i nostri cortei, all’aria aperta, di essere all’origine del focolai. Additare le nostre manifestazioni come responsabili di una colpa che ad altri eventi cittadini non viene attribuita ci pare l’ennesima sponda sanitaria alla repressione del dissenso”. Con loro ci sarà anche Stefano Puzzer.
“Noi non chiediamo autorizzazioni. Ma comunichiamo un percorso”, dichiarano invece gli organizzatori del corteo di Milano, in aperta sfida alle forze dell’ordine. Nel capoluogo lombardo siamo giunti al 16esimo sabato consecutivo di proteste. Dopo la raccolta firme dei commercianti esasperati dai continui blocchi , i manifestanti milanesi lanciano una contro-petizione in cui chiamano a raccolta “i milanesi favorevoli alle proteste di piazza”. “Credevamo fosse ormai chiaro, dopo 15 sabati consecutivi, che il corteo milanese continuerà ogni settimana fino all’abolizione del green pass. Ci sarà anche se verrà esplicitamente vietato”, avvertono.
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