Un altro partito a sinistra, diverso dal Pd. A quello sta pensando Beppe Sala in queste settimane, come confessato sulle pagine de l’Espresso: “Io vorrei una sinistra più determinata e, per quanto riesco, sto cercando di portare il mio contributo. I giovani sentono poco la politica. Purtroppo, sentono ancora meno il Pd, visto come un partito vecchio e litigioso. Ma questo ci mette davanti a una grande opportunità. Non ci sono alternative. O il Pd riesce a cambiare rapidamente pelle e a presentarsi come un partito più moderno che affronta seriamente i temi più sensibili, dall’ambiente alla giustizia sociale, oppure ci penserà qualcun altro”.
Alla domanda se questo soggetto politico moderato e centrista potrebbe essere costruito insieme a Carlo Calenda, Sala risponde: “Questo continuo parlare di stare alla sinistra del Pd, o alla destra, è tutto sbagliato. I moderati sono la parte che mi interessa meno. Io mi considero, al limite, un moderato radicale. Se i 5 Stelle ci hanno insegnato una cosa è che si possono prendere grandi consensi evitando questa orizzontalità della politica: la destra, il centrodestra, il centro. Dobbiamo evitare le etichette e parlare dei temi. Giustizia sociale e ambientale: in tutto il mondo la sinistra progressista discute di questo”.Il sindaco di Milano pensa anche che tocchi a lui guidare questo nuovo partito. “Voglio essere sincero: – dice – mi piacerebbe, ma oggi non posso, me lo devo inibire, tanto più che c’è questa nuova responsabilità. Chi ha capacità, proposte, deve farsi avanti. Basta dire che non interpretiamo il disagio: facciamolo”.
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