“Migliaia di padani muoiono ogni anno per garantire il reddito di cittadinanza”. Sta facendo il giro del web questa frase pronunciata da un noto politico in diretta televisiva. Si tratta di Roberto Castelli, ex ministro e più volte parlamentare della Lega. Castelli dal 2013 ha detto addio alla politica attiva, ma qualche giorno fa era ospite di Myrta Merlino su La7 a L’aria che tira. E la sua sparata sul reddito di cittadinanza ci ha messo ben poco a entrare in tendenza sui social.
Roberto Castelli è stato per molti anni un militante di punta della Lega Nord guidata allora da Umberto Bossi. È stato per quattro volte senatore e per due deputato. Senza contare le due nomine a ministro della Giustizia e quella a viceministro delle Infrastrutture. Oggi non ha più rapporti diretti con il suo vecchio partito ma, durante la sua ospitata su La7, non risparmia qualche frecciatina alla nuova Lega salviniana definita spregiativamente “centrista”.
Poi Roberto Castelli concentra la sua attenzione sul suo tanto amato Nord, una volta secessionista sotto le insegne bossiane. Per lui il problema dei rapporti tra Nord e Sud del Paese esiste ancora, eccome. Dato che sarebbe come sempre il settentrione lavoratore a mantenere con i suoi guadagni il solito meridione assistenzialista. E il reddito di cittadinanza, sostiene, ha peggiorato le cose.
“Esiste una questione settentrionale che è lì sul tavolo. Dico solo due dati. – dichiara deciso Castelli ospite della Merlino – La Pianura Padana è la regione più inquinata d’Europa. Migliaia di padani muoiono ogni anno per garantire il lavoro e quindi per garantire il reddito di cittadinanza a chi non lavora. – ecco la sua provocazione – Esiste un residuo fiscale che soltanto per la Lombardia vale 50 miliardi. Ma oggi di queste cose non parla più nessuno. Però guardate che il Nord non ce la fa più eh!”, conclude così il suo appello.
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