Marco Travaglio scatenato durante Otto e mezzo. Ospite di Lilli Gruber su La7, il direttore del Fatto Quotidiano prima impallina la candidatura di Silvio Berlusconi al Quirinale. E poi fa la stessa cosa con Mario Draghi. Il giornalista utilizza giudizi durissimi nei confronti del premier che, a suo dire, sarebbe il “candidato peggiore” per il Colle. E oltretutto, aggiunge Travaglio “sta completamente fallendo” nella sua azione di governo.
“Io mi preoccupo quando i leader politici parlano e fanno nomi. Perché vuol dire che la confusione è sovrana. – spara subito forte Travaglio – Quando non li fanno non li prendo come un segno di confusione, ma come un segno di responsabilità. Può voler dire che sono in confusione, come può voler dire che hanno dei nomi e non li vogliono bruciare e stanno cercando di farli condividere da qualcun altro. Nessuno di noi può sapere quello che in questi giorni si stanno dicendo Salvini, Letta e Conte che sono poi i leader dei tre partiti che praticamente hanno in mano la partita perché hanno i gruppi parlamentari più grossi. È chiaro che un’intesa tra loro tre chiuderebbe la partita”.
“Mentre invece quando vedo leader di piccoli o inesistenti partiti che fanno un’intervista al giorno per dire che loro sono i king maker, mi viene in mente la mosca cocchiera che si posa sulla testa del cavallo e pensa di essere lei a guidare il carro”, prosegue poi Travaglio facendo forse riferimento a Matteo Renzi. “Ma Draghi può diventare il candidato migliore per questi partiti e sarebbe la scelta più razionale per l’Italia?”, gli domanda allora la Gruber.
“Secondo me sarebbe il peggiore e quindi è probabile che diventi presidente della Repubblica. – replica senza peli sulla lingua Marco Travaglio – Credo che con 434 morti al giorno, che sono 60 in più dell’anno scorso quando avevamo praticamente zero vaccinati, sarebbe semplicemente demenziale se il capo del governo che 11 mesi fa è stato chiamato per portarci fuori dalla pandemia disertasse e andasse da un’altra parte. Capisco che lo voglia fare perché sta completamente fallendo in questa che era una delle due missioni che gli erano state affidate da Mattarella. Ma in ogni caso sarebbe diserzione. Dato che sono un affezionato della Costituzione e non del draghismo, non voglio una Repubblica semi presidenziale. E tutti sanno che se Draghi andasse al Quirinale farebbe il capo del governo per interposto prestanome”, conclude.
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