L’impatto della pandemia di Coronavirus sul mercato del lavoro è stato devastante. Solo nel 2020, la perdita di ore lavorate a livello mondiale equivaleva a 245 milioni di posti di lavoro a tempo pieno. Con un conseguente aumento del livello di povertà e instabilità sociale ed economica. Come testimonia la storia di Laura, 40enne ex segretaria d’azienda che oggi si trova alle prese tra la disoccupazione e il caro bollette. “Come si vive con un solo stipendio? Malissimo. Vado a fare la spesa portandomi dietro la calcolatrice. Non posso spendere più di dieci euro al giorno. Per curarmi i denti devo fare un prestito, non esistono vacanze e ora devo inventarmi qualcosa per racimolare i soldi per la festa di compleanno dei bambini”. Laura vive a Settimo Torinese con il suo compagno. È madre di tre figli, uno maggiorenne e due gemellini di 8 anni.
Come ha riportato il Corriere della Sera, Laura ha perso il lavoro nel 2020 in piena pandemia: “Purtroppo quando è arrivato il Covid mi hanno licenziata, non c’era più posto per me, facevo la segretaria in un’azienda”. E quando i soldi scarseggiano per precipitare nell’ansia e nelle difficoltà basta poco: “A dicembre si è rotta la lavatrice e come dovevo fare? Ho chiesto i soldi a mio padre, che è andato in pensione da poco. Gli ho detto che prima o poi gli darò indietro quei soldi, che si è trattato di un prestito. Ma lui sa che non glieli potrò restituire”. Due anni fa Laura e il suo compagno hanno acquistato un piccolo appartamento a Settimo Torinese: “Ci siamo fatti carico di un mutuo, paghiamo quattrocento euro al mese. Io lavoravo ancora. Oggi è dura a pagare tutto: mutuo, bollette e il resto che serve per andare avanti”.
Per arrivare alla fine del mese in famiglia si devono fare delle scelte: si fa solo colazione e cena. Il pranzo non esiste più. “Evitiamo di mangiare così non consumiamo”, ha continuato Laura al noto quotidiano. Provati dalla crisi economica familiare, Laura e il suo compagno vivono solo per i propri figli: “Si va avanti per inerzia. Vivi per i bambini, non puoi permetterti di morire, devi pensare a farli crescere. Quello che lo Stato non ha capito è che qui serve lavoro e liquidità altrimenti sarà la fine per tutti”.
Ti potrebbe interessare anche: La storia di Alessio, agente di polizia transessuale: “Ciò che sono non può essere messo da parte”