Giandavide De Pau è il presunto killer delle tre prostitute uccise barbaramente nei giorni scorsi a Roma. Contro di lui ci sarebbero indizi e prove schiaccianti, come ad esempio i video girati dalle telecamere della zona Prati dove sono avvenuti i delitti, oppure il suo telefono cellulare, rinvenuto su uno dei luoghi dove De Pau ha portato a termine il suo folle piano omicidiario. Ma ora la procura della capitale sospetta che l’uomo avesse un piano premeditato: e la verità che rischia di venire fuori da questa storia è agghiacciante.
Insomma, secondo i magistrati romani che si stanno occupando del caso, l’ex guardaspalle del boss della camorra trapiantato a Roma, Michele Senese, Giandavide De Pau avrebbe avuto un piano premeditato: quello di girare video dei suoi delitti da rivendere poi sul Dark web. I cosiddetti snuff movies, tanto per intendersi. Gli inquirenti basano i loro sospetti su questa ipotesi su tre elementi in particolare.
Il primo elemento sono sicuramente i video ritrovati nel cellulare del presunto killer, girati nell’appartamento di via Riboty dove sono state uccise le due cittadine cinesi. Il secondo indizio è il travestimento utilizzato da De Pau per introdursi in quella casa, fatto che attesterebbe la premeditazione da parte dell’uomo. Ma il terzo elemento su cui si lavora sono i cosiddetti cold case, ovvero i casi irrisolti di omicidio che potrebbero essere collegati a questi ultimi tre per le modalità con cui sono stati compiuti. Su uno di questi casi in particolare si sta concentrando l’attenzione dei magistrati.
A confermare l’ipotesi della premeditazione è anche il Giudice per le indagini preliminari che h parlato dei due video rinvenuti nel telefonino di Giandavide De Pau come possibili prove della premeditazione dei delitti. I due filmati, come riporta Il Messaggero, hanno la durata rispettivamente di 14 e 42 minuti. Immagini che mostrano l’omicidio delle due donne dopo aver intrattenuto rapporti sessuali e dopo aver fatto cacciare via altri clienti in arrivo.
Dopo il primo rapporto avuto con Xiuli Guo, questo il nome di una delle due prostitute cinesi, De Pau sposta il telefono non riuscendo più ad inquadrare la scena. L’audio però resta acceso. L’altra donna entra nella stanza e consuma anche lei un rapporto con il cliente che diverrà di lì a breve il loro aguzzino. Subito dopo si sentono rumori e urla femminili. Una delle vittime tenta di scappare, ma l’uomo la raggiunge sul pianerottolo e finisce anche lei con un’arma da taglio.
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