Una Raggi che esulta, commossa, dopo aver superato indenne lo scoglio di un processo che rischiava di segnare la fine della sua avventura politica. Le lacrime di commozione del sindaco e le parole di rivincita verso chi la dava ormai per spacciata hanno fatto il giro del web nei giorni scorsi, stonando però con una realtà molto meno festosa, quella di una città che stando alle ultime ricerche continua a perdere colpi. E dove i cittadini vedono peggiore la qualità delle rispettive vite.
A sottolinearlo è una ricerca svolta dall’università La Sapienza in collaborazione con Italia Oggi. E che inchioda la capitale all’85esimo posto nel ranking delle città italiane dove si vive meglio. Un netto passo indietro rispetto ai risultati, già non eccezionali, del passato, che vedevano Roma assestarsi alla posizione numero 67. La classifica è stata stilata in base a parametri come l’ambiente, la criminalità, il disagio sociale e personale, i servizi scolatici e il tempo libero.
L’ultima volta che era stata svolta una simile indagine, Roma aveva fatto un balzo avanti rispetto al passato, un risultato che la Raggi aveva subito rivendicato parlando di “inversione di rotta”. Stavolta, invece, i risultati sono stati molto peggiori del previsto, riportando indietro la città. A commentare è stato il capogruppo M5S in Campidoglio, puntando il dito contro le amministrazioni passate: “Il lavoro che portiamo avanti per Roma strutturale e va a incidere su problematiche incancrenite in decenni di mala gestione e incuria a danno della collettività”.
Risultati che rischiano di incrinare ulteriormente il rapporto tra la Raggi e una città che sembra essersi pian piano disinnamorata della sua prima cittadina. La manifestazione in suo sostegno organizzata sabato 17 novembre si è rivelata un mezzo flop. E i dati, impietosi, hanno subito riacceso in rete la rabbia degli abitanti di quella che un tempo era la città eterna.
Il giorno del giudizio: processo Raggi, attesa la sentenza. Cosa succederà a Roma (e ai Cinque Stelle)