I governi accusano: il crollo delle banche è colpa della Bce. La Banca centrale europea, guidata da Christine Lagarde, starebbe attuando una politica monetaria disastrosa. Durante il crollo delle banche europee, le “colombe” all’interno dell’Unione Europea hanno sottolineato l’eccessiva rigidità nei rialzi dei tassi di interesse, ma non hanno invitato a rivedere il tasso di sconto.
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Crollo delle banche europee, la Bce sotto accusa
I governi europei attaccano la Bce per il crollo delle banche europee. La politica monetaria di Christine Lagarde è sotto accusa. La politica monetaria della Banca Centrale Europea è finita nel mirino di una parte del Consiglio Europeo. Mentre i mercati subivano il terzo scossone nel giro di due settimane, la Germania ha subito un crollo del titolo della Deutsche Bank, che ha avuto un effetto sensibile su tutti i titoli bancari e sulle borse europee che hanno chiuso in profondo rosso. Tutti i leader si sono rivolti verso Christine Lagarde, la presidente della Banca Centrale Europea, per chiedere informazioni sulla solidità degli istituti europei e se ci sia il pericolo di un altro 2008.
Christine Lagarde ha confermato la necessità di puntare verso l’alto il tasso di sconto per controllare l’inflazione e riportarla al 2%, ma ha ribadito che non ci saranno altri aumenti automatici. Ha voluto anche rassicurare i governi sulla solidità del sistema bancario, affermando che il crollo del titolo della Deutsche Bank è stato determinato solo da una speculazione degli investitori e non si basa su nessun elemento oggettivo di debolezza della banca tedesca. Ha dichiarato che la Banca Centrale Europea interverrà in difesa delle banche europee se ce ne sarà il bisogno.
I governi europei contro la Bce: “Crisi bancaria per mancanza di unione”
La richiesta del Consiglio Europeo è quella di “proseguire gli sforzi volti a completare la nostra unione bancaria”. In particolare la soluzione sul sistema europeo di assicurazione dei depositi (Edis), tabù per i tedeschi, ostili a qualsiasi cosa sembri un debito comune e indisposti a pagare per le teoriche crisi delle banche altrui. In sintesi, i governi e il Consiglio europeo hanno monitorato la situazione per evitare l’effetto contagio che mise a terra le economie occidentali quindici anni fa dopo il fallimento di Lehman. La discussione sui tassi di interessi è solo rinviata.
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