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Michela Murgia accusa Giorgia Meloni: “Lei e la camorra perseguitano Saviano”

Michela Murgia torna a difendere Roberto Saviano, querelato dal premier Giorgia Meloni per averla definita “bastarda” qualche anno fa parlando del tema immigrazione. Stavolta la scrittrice sarda è ospite di Dimartedì, il talk show di La7 condotto da Giovanni Floris. E la Murgia non si lascia certo pregare per sparare bordate terribili contro la sua avversaria politica.

Michela Murgia a Dimartedì

“Due entità perseguitano Saviano in questo momento: una è la camorra e l’altra è la presidente del Consiglio”, attacca Michela Murgia ospite di DiMartedì. “Questo parallelo le verrà rinfacciato”, la avverte il conduttore Giovanni Floris. Ma la scrittrice non sembra preoccupata e punta il dito anche contro il cosiddetto ‘quaderno degli appunti’ del premier: “Sono una furberia di comunicazione che risponde a due esigenze. La prima, è quella di sembrare colloquiale, di accorciare le distanze. Il secondo obiettivo è che disintermedia, cioè nessun politico deve dare risposte se non ha qualcuno che gli fa domande”. Poi però le dà anche ragione a sorpresa: “Sulle differenze con Draghi ha ragione, ho sempre trovato scandalose le conferenze stampa con i giornalisti che applaudivano Draghi in modo discriminato, ho sempre trovato tutto prono. Su questo Meloni ha ragione”.

Come appena accennato, non è certo la prima volta che Michela Murgia attacca Giorgia Meloni. “Ho presentato la querela quando ero capo dell’opposizione. – spiegava qualche giorno fa Giorgia Meloni al Corriere della Sera parlando dell’azione legale contro lo scrittore napoletano – L’ho fatto non perché Saviano mi aveva criticato sull’immigrazione ma perché, nel tentativo vergognoso di attribuirmi la responsabilità della morte in mare di un bambino, mi definiva in tv in prima serata una ‘bastarda’. E quando gli è stato chiesto se quella parola non fosse distante dal diritto di critica ha ribadito il concetto”.

“Non capisco la richiesta di ritirare la querela perché ora sarei presidente del Consiglio. – puntualizzava poi parlando del processo a Saviano – Significa ritenere che la magistratura avrà un comportamento diverso in base al mio ruolo, ovvero che i cittadini non sono tutti uguali davanti alla legge? Io credo che tutto verrà trattato con imparzialità, vista la separazione dei poteri. Penso anche che una certa sinistra non debba considerarsi al di sopra della legge”.

E allora la scrittrice sarda era corsa in aiuto del collega. “Perché Meloni con Saviano continua a sbagliare”. Si intitola così l’editoriale scritto da Michela Murgia sul quotidiano La Stampa. “Si può non avere la colpa personale di un fatto e averne al contempo la piena responsabilità politica, perché si è generato il clima in cui quel fatto si è verificato. – si legge nel pezzo firmato dalla scrittrice sarda – È a rischio la tutela della libertà di opinione e di critica politica, che serve proprio a proteggere quelli che sarebbero considerati eccessi se rivolti a qualcuno che politico non è”.

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