L’invasione russa dell’Ucraina è diventata in poche ore l’unica notizia di cui si parla sugli organi di stampa. Di fronte alla tragedia di una guerra in Europa anche l’argomento pandemia sembra essere di colpo finito nel dimenticatoio. L’esercito di Vladimir Putin ha lanciato un’offensiva inaspettata e in grande stile contro il territorio ucraino e si trova ormai alle porte della capitale Kiev. Una situazione drammatica che spinge molti commentatori a lanciare appelli durissimi contro il presidente russo. È anche il caso di Enrico Mentana.
“Questa enorme tragedia ci mette davanti alla nostra impotenza a reagire in modo adeguato a un atto di guerra contro un popolo amico, una nazione europea, una democrazia schiacciata da un invasore che si è fatto beffa di leggi e trattati. – si sfoga su Facebook il direttore del tg di La7 – C’è un prima e un dopo il 24 febbraio 2022. Chi era illuso fino a ieri su Putin non può più farlo oggi. È un avversario della libertà e della pace, senza giustificazioni o attenuanti. O qualcuno ha paura, o peggio interesse, e non lo vuole dire?”, conclude con una domanda provocatoria Mentana.
Insomma, il giornalista si schiera apertamente e senza dubbi dalla parte degli ucraini. Ma, per prima cosa, fa un’autocritica dei paesi occidentali, impotenti secondo lui nel reagire persino ad una aggressione armata di un territorio e di una popolazione considerata amica di fronte ad una forza di invasione che non si sta facendo alcuno scrupolo.
In pratica, secondo Enrico Mentana, il 24 febbraio, giorno dell’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, rappresenta uno spartiacque nella storia. Da quel giorno nessuno potrà più “illudersi” che Vladimir Putin sia un leader politico che rispetta i diritti umani, la libertà e la pace. Ma il suo dubbio è che “qualcuno ha paura, o peggio interesse, e non lo vuole dire”.
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