Lui si chiama Roberto Di Blasio e di professione fa l’istruttore di pugilato. Un perfetto sconosciuto fino all’altro giorno, il sessantenne pugile di Canale Monterano, in provincia di Roma, è balzato agli onori delle cronache per la testata rifilata allo smartphone di Selvaggia Lucarelli. La scena si è svolta sabato scorso al Circo Massimo, durante una manifestazione contro il green pass. La giornalista stava intervistando alcuni dei presenti. Una provocazione secondo gli attivisti presenti. Così avrà pensato anche Di Blasio che, si viene ora a sapere, era stato già denunciato a piede libero per aver violato la quarantena nonostante avesse il Covid.
A conti fatti a Selvaggia Lucarelli è andata pure bene, visto che il suo aggressore di mestiere fa l’istruttore di pugilato. A scatenare la rabbia di Roberto Di Blasio contro di lei sono state le troppe domande rivolte ai manifestanti presenti al Circo Massimo. Di Blasio, come appena accennato, nel marzo del 2020 è stato denunciato a piede libero dai carabinieri per violazione della quarantena. A segnalare il pugile ai militari sarebbero stati alcuni suoi compaesani che lo hanno visto recarsi a fare la spesa quando era noto che l’uomo fosse stato infettato dal Covid. Si sospetta che abbia contratto il virus proprio nella sua palestra.
“Sono andata al Circo Massimo per la manifestazione no vax con cappello, occhiali, mascherina – ha scritto Selvaggia Lucarelli sui suoi canali social condividendo il video dell’accaduto – Nessuno sapeva chi fossi. Per il solo fatto di chiedere ‘perché è qui oggi?’ sono stata aggredita in ogni modo possibile (denuncerò)”.
“Tutto questo è stato possibile grazie alla totale assenza delle forze dell’ordine nell’area del Circo Massimo”, ha poi aggiunto. Era stata lei stessa, poi, a riferire di essere riuscita a risalire all’identità dell’uomo. Ora spetterà alle autorità competenti, una volta ricevuta la denuncia della giornalista, stabilire il reato di cui potrebbe essere accusato Di Blasio.
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