Il conflitto scoppiato in Ucraina rischia pericolosamente di allargarsi al resto dell’Europa e del mondo. O, almeno, è questa la preoccupazione del governo degli Stati Uniti. Secondo quanto riportato da Bloomberg, infatti, alcune fonti interne all’amministrazione del presidente Joe Biden, sarebbero preoccupate dall’atteggiamento che potrebbe assumere molto presto il presidente cinese Xi Jin Ping, intenzionato secondo loro ad appoggiare più esplicitamente la Russia di Vladimir Putin. L’attacco diplomatico a stelle e strisce contro il Dragone orientale arriva a poche ore dall’incontro, previsto a Washington, proprio tra i leader delle due superpotenze, Biden e Xi.
Ma non c’è solo il pericolo Cina, perché l’amministrazione Usa adombra anche il reale rischio di una escalation nucleare. “Poiché questa guerra e le sue conseguenze diminuiscono lentamente la forza convenzionale della Russia, Mosca probabilmente farà progressivamente affidamento sul suo deterrente nucleare per proiettare forza sul suo pubblico domestico e all’estero”, spiega Scott Berrier, capo della Dia (Defense Intelligence Agency).
Secondo Berrier, “una protratta occupazione di parti del territorio ucraino minaccia di indebolire l’esercito russo e ridurre il suo arsenale di armi modernizzato. Mentre le conseguenti sanzioni economiche potrebbero causare una prolungata depressione economica e uno stato di isolamento diplomatico”.
La Cina, dal canto suo, per bocca della portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian, rivendica la sua posizione politica “obiettiva ed equa” rispetto alla guerra in Ucraina. E critica gli Usa aver annunciato l’invio di altre armi nel Paese. Non proprio un clima fraterno tra i due Paesi alla vigilia dell’incontro tra Biden e Xi. Intanto, in Ucraina proseguono le battaglie e i bombardamenti anche delle città e una soluzione diplomatica sembra al momento lontana.
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