Ancora tensione altra tra il Movimento Cinque Stelle e la Lega, in un crescendo di provocazioni reciproche che rischia di mettere a dura prova la tenuta del governo da qui alle prossime elezioni europee, quelle che per molti analisti potrebbero segnare il punto di non ritorno. Ultimo terreno di scontro è stato il pugno di ferro di Salvini sul fronte immigrazione, una strategia che secondo i grillini potrebbe rivelarsi un clamoroso boomerang a causa della situazione libica e del probabile arrivo di nuovo migranti.
“Gli sbarchi in Italia potrebbero aumentare a causa della situazione in Libia” ha infatti spiegato la ministra della Difesa Elisabetta Trenta, intervenuta a Circo Massimo su Radio Capital. “Non è utile usare certe occasioni per fare politica, in questi casi bisogna lavorare tutti nella stessa direzione per arrivare alla soluzione migliore”.
La Trenta ha poi continuato: “Se si dovesse arrivare alla guerra, non avremmo migranti ma rifugiati. E i rifugiati devono essere accolti. Bisogna che qualcuno si concentri molto di più sulla sicurezza del Paese”. Un riferimento abbastanza chiaro, non difficile da cogliere, a Salvini. Al quale il Movimento chiede un approccio diverso per evitare che la situazione possa precipitare nel caos.
Racconta la Trenta: “Sono appena tornata da un ultimo viaggio nel Corno d’Africa, ero stata poco tempo prima in Niger: in questi Paesi abbiamo dei tassi di crescita demografica incredibili, il raddoppio della popolazione entro il 2030. Come pensiamo di poter gestire questo futuro con la chiusura dei porti? Impossibile, bisogna lavorare su una soluzione alternativa. Non sono quella che dice ‘apriamo a tutti’, assolutamente no, però ragioniamo sul futuro perché prima o poi questo futuro ci sfugge di mano”.
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