La manovra economica è ormai in dirittura di arrivo. Per la serata di giovedì 22 dicembre è atteso infatti il voto di fiducia da parte della Camera, così come richiesto dal governo Meloni. Poi, alle prime luci dell’alba della vigilia di Natale l’aula dovrebbe licenziare definitivamente il provvedimento. La palla passerà poi prima di Capodanno al Senato. Viene così evitato il rischio dell’esercizio provvisorio paventato dalle opposizioni. Giuseppe Conte però non si arrende e, dalla serata di giovedì, inizia una lunga diretta Facebook da Montecitorio in cui lancia un preoccupante allarme.
“Vogliamo aprire una finestra con voi, coinvolgervi e avere con voi una discussione diretta da quest’Aula. – dichiara Giuseppe Conte durante la diretta Facebook – Il governo è incerto su tutto, dicevano di essere pronti ma evidentemente non lo sono. La situazione è grave e indecente. Il governo non permette un confronto sulla manovra: abbiamo deciso di presidiare l’aula e di parlarne in trasparenza qui con tutti voi”.
L’ultimo affondo è di questa notte, con l’emendamento Lupi. – Conte aveva attaccato il governo Meloni già nelle scorse ore a margine dell’Assemblea di Coldiretti – Guardate che non riguarda il reddito di cittadinanza: dire che le persone che sono più indigenti devono accettare qualsiasi proposta di lavoro in qualsiasi parte d’Italia significa distruggere l’ascensore sociale, riguarda tutti”.
“Riguarda un ingegnere che ha lavorato per anni e deve andare a fare il lavapiatti da tutt’altra parte dell’Italia. – ha poi proseguito Giuseppe Conte nel suo affondo – Riguarda chi ha studiato giurisprudenza e deve accettare un lavoro sotto pagato in qualunque parte del Paese. Siamo alla follia pura, hanno fatto saltare il concetto di congruità, che è un concetto fondamentale per tutelare la dignità del lavoro e degli studi”.
“E attenzione. – ha insistito ancora l’ex premier – Hanno introdotto un ulteriore emendamento per cui i ragazzi che sono vissuti in famiglie disagiate e hanno vissuto un disagio sociale non potendo terminare i percorsi di studio invece di essere quelli che vengono più aiutati, vengono abbandonati a se stessi. Siamo alla pura follia. Siamo sorpresi della incompetenza che questo governo e questa maggioranza stanno dimostrando. Hanno presentato un testo per la manovra il 15 dicembre, lo stanno riscrivendo a pezzi, ma lo stanno riscrivendo male. C’è un problema sia da un punto di vista tecnico su come scrivono le norme, poiché si sono contraddetti più volte, ma anche da un punto di vista politico e culturale”.
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