Salvini lancia l’allarme, preoccupato dal fatto che, approfittando del caos libico, possano arrivare in Italia “centinaia di terroristi islamici”. Una paura che potrebbe trasformarsi in realtà già a partire dal prossimo soccorso eventualmente operato dalla Mare Jonio, la nave umanitaria della Ong italiana Mediterranea. È questa la motivazione con la quale, come anticipato da Repubblica, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha firmato una terza direttiva, ritagliata proprio sulla Mare Jonio, che getta i presupposti affinché le acque territoriali italiane possano essere chiuse persino a una nave italiana.
Citando l’esempio della Francia che proprio per l’emergenza terrorismo ha chiesto di prorogare per altre sei mesi la chiusura delle frontiere con l’Italia, il Viminale ha firmato quella che viene definita una “intimazione alla Mare Jonio” e dà espresso ordine ai comandanti delle forze di polizia, della Guardia costiera e della Marina “di vigilare affinché il comandante e la proprietà della Mare Jonio si attengano alle vigenti normative nazionali ed internazionali in materia di coordinamento delle attività di soccorso in mare e di idoneità tecnica dei mezzi impiegati”.
La direttiva chiede anche di verificare che “si rispettino le prerogative di coordinamento delle autorità straniere legittimamente titolate ai sensi della vigente normativa internazionale al coordinamento ddelle operazioni di soccorso in mare nelle proprie acque di responsabilità dichiarate e non contestate dai paesi costieri limitrofi e non reiterino condotte in contrasto con la vigente normativa”.
Una notizia che arriva proprio mentre, però, i Cinque Stelle continuano nel loro percorso di smarcamento da Salvini. Il ministro Toninelli, a sua volta indagato per il caso Diciotti, ha infatti detto che “i porti chiusi non possono essere la soluzione definitiva al problema dell’immigrazione”
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