Matteo Salvini lo aveva ammesso qualche giorno fa: “La coalizione di centrodestra si è sciolta”. E, in effetti, dopo lo scontro sull’elezione bis di Sergio Mattarella al Quirinale, pare proprio che tra Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e cespugli centristi sarà difficile ricucire. Prova del caos che regna tra Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi sono le elezioni Amministrative in programma in diverse città e Regioni la prossima primavera. Il campanello d’allarme viene dalla Sicilia, dove i berlusconiani potrebbero allearsi addirittura con il Pd lasciando fuori la Meloni e Salvini. Problemi però si registrano anche a Genova e Verona.
La Sicilia si dimostra come sempre terreno fertile di sperimentazione politica. Nell’isola si avvicinano sia le elezioni Regionali che quelle Comunali di Palermo, in programma entrambe tra pochi mesi. Ma la coalizione di centrodestra scricchiola. Anche perché la Meloni ha confermato il sostegno di Fdi al governatore uscente Nello Musumeci, scatenando l’ira degli alleati. Per questo, riferisce Repubblica, il presidente del Consiglio regionale, il forzista Gianfranco Miccichè, ha incontrato a casa sua il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo.
“Un incontro come tanti, ne faremo dieci al mese. – ha cercato di minimizzare Miccichè – Io sono per il centrodestra che unito vincerebbe a mani basse. Ma non posso non prendere atto che c’è una forza, Fratelli d’Italia, che si è sfilata, e le elezioni sono alle porte. Bisogna lavorare su un piano B. E il governo Draghi, con la sua maggioranza ampia, per me è un punto di riferimento”, conclude il politico forzista.
“L’ultima parola spetterà agli organismi del partito. – rilancia il dem Barbagallo – Ma io sono per un campo largo che includa anche Forza Italia. Non vedo dove stia lo scandalo, visto che amministriamo insieme diversi Comuni dell’isola. Non possiamo però fare un’alleanza politica con il Carroccio”, mette un paletto il rappresentante del Pd.
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