Nessun ostacolo all’ingresso di Matteo Salvini in Russia. A dare il benestare al possibile viaggio del leader della Lega a Mosca è l’ambasciatore russo a Roma, Sergey Razov. Lo stesso Razov che negli ultimi mesi, secondo indiscrezioni giornalistiche che sembrano confermate, si sarebbe incontrato per ben quattro volte con Salvini all’insaputa del governo italiano.
“Il senatore Matteo Salvini, come sapete, è leader di un grande partito politico, rappresentato in Parlamento e inserito nella maggioranza di Governo. – dichiara Razov alla Adnkronos – Non ci sono ostacoli per il suo ingresso nella Federazione russa. Quanto allo scopo del viaggio, – precisa l’ambasciatore russo – lo stesso senatore Salvini e le persone che lo accompagnavano hanno espresso pubblicamente le loro opinioni in merito”. Ma alla domanda sui suoi quattro incontri con il leader della Lega, avuti nei mesi scorsi, replica tagliando corto: “Non ho altro da aggiungere su questo”.
“Certo, le pesanti sanzioni imposte dall’Occidente collettivo, Italia compresa, inevitabilmente influiscono su alcuni aspetti della vita sociale ed economica in Russia. – spiega Razov – Allo stesso tempo, e lo assicuro, il nostro Paese supererà queste difficoltà temporanee. Il presidente e il governo stanno introducendo i necessari adeguamenti alla politica finanziaria ed economica, compresa la linea alla sostituzione delle importazioni, che consentiranno di compensare i costi delle sanzioni illegittime”.
“Le sanzioni sono un’arma a doppio taglio. – avverte l’ambasciatore russo – Prendo nota delle dichiarazioni allarmanti di rappresentanti del governo e del mondo imprenditoriale italiano in merito ai crescenti problemi legati al rallentamento della crescita economica italiana, all’aumento dell’inflazione, all’aumento dei prezzi di gas, carburante, elettricità e prodotti alimentari. Penso che voi, come me, siate preoccupati per le prospettive delle nostre relazioni bilaterali. Nonostante tutta l’acutezza della fase attuale, parto dalla consapevolezza che le crisi vanno e vengono, ma gli interessi restano. La vita non finisce oggi”, conclude Razov.
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