L’opinione pubblica è ancora scossa dall’incidente stradale avvenuto a Casal Palocco in cui ha perso la vita un bambino di cinque anni. Il piccolo è stato travolto mentre era in una Smart insieme alla mamma e alla sorellina, rimaste gravemente ferite ma fortunatamente non in pericolo di vita. Responsabili dell’incidente sono cinque ragazzi youtuber del gruppo The Borderline e, in particolare, Matteo Di Pietro, che era alla guida della Lamborghini che sfrecciava a 110 km orari al momento dell’impatto con l’altra auto. Ora il ragazzo è indagato per omicidio stradale. Ma sono le agghiaccianti testimonianze che stanno emergendo a mettere i brividi.
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Incidente in Lamborghini: le testimonianze
Tra le testimonianze più terribili di quanto accaduto c’è la seguente. “La vergogna più grande è che sono rimasti qua quattro ore tranquilli, senza versare neanche una lacrima. – racconta il papà di un compagno di scuola del bambino rimasto ucciso dalla Lamborghini a Casal Palocco – Non ho visto neanche uno di loro disperarsi. È stata una roba scandalosa: uno dei genitori della scuola li ha visti, stavano ancora facendo il video. Si è avvicinato e ha chiesto loro cosa stessero facendo. C’è un bambino a terra che sta morendo e ti metti a fare un video? Ha reagito male, si è avvicinato ed ha strattonato i ragazzi: sembra che sia stato denunciato lui, addirittura”.
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“Io sono arrivato dopo una quindicina di minuti, ma mi hanno raccontato che i ragazzi sono scesi dall’auto per fare dei video. – riferisce scandalizzato l’uomo – Ridendo, sorridendo, scherzando. Per loro era una cosa bella quello che hanno fatto, questo è lo scandalo: questi ragazzi dopo che hanno fatto quello che sappiamo, anziché pentirsi e stare qua, pensavano ancora ai video, ai followers. Spero che marcisca in carcere. Cinquanta ore dentro una macchina: ma a voi sembra normale? Il genitore di questo ragazzo lo sa che il figlio fa sta roba?”, si domanda pensando a quei ragazzi di Casal Palocco in Lamborghini.
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La disperazione dei residenti di Casal Palocco
“Se mio figlio sta cinquanta ore dentro una Lamborghini, io non faccio nulla? Io a vent’anni lavoravo, non andavo in giro su una Lamborghini a fare i video. – prosegue ancora – Ho i video di Manuel di un’ora prima che mangiava a tavola. Bellissimo e tranquillissimo come sempre. Era un compagno di scuola di mio figlio. L’ho visto un’ora prima, perché eravamo insieme alla festa di fine anno per festeggiare insieme a bimbi e genitori l’ultimo giorno di scuola. Ho raggiunto il luogo dell’incidente dopo una quindicina di minuti e ho visto la scandalosa reazione dei ragazzi che si trovavano in Lamborghini”, conclude.
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Ci sono poi altre testimonianze. “Ho svoltato prima da questa strada, Elena era dietro di me con la sua Smart. Mi sono salvata per un secondo, poi ho percepito che l’aria si è spostata. E ho sentito quel botto tremendo”, racconta invece in lacrime una mamma amica della donna coinvolta nell’incidente di Casal Palocco. E poi, ancora, il dirigente dell’asilo nido frequentato dal piccolo ora morto: “Abbiamo sentito che rassicuravano i figli e gli ripetevano che era stata solo una bravata, che si sarebbe risolto tutto”.
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