Torna lo scontro tra Matteo Salvini e la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. I fronti caldi sono due: ius soli e migranti. La ministra dell’Interno si è detta favorevole alla proposta del presidente del Coni Giovanni Malagò di accelerare sullo ius soli per gli sportivi. E questo ha mandato su tutte le furie il leader leghista, che evidentemente non è stato felice delle tante vittori multietniche degli italiani alle Olimpiadi. Lamrgese si augura anche “una sintesi” fra le forze politiche, anche perché “quando vediamo questi ragazzi delle Olimpiadi che hanno onorato il nostro Paese viene da pensare che le parole di Malagò abbiano un senso. Questi ragazzi devono sentirsi parte integrante della società”. (Continua a leggere dopo la foto)
Non sia mai. Salvini si infuria e replica: “Invece di vaneggiare di ius soli, visto che con la legge vigente siamo il Paese europeo che negli ultimi anni ha concesso più cittadinanze in assoluto, il ministro dell’Interno dovrebbe controllare chi entra illegalmente in Italia. Ci sono decine di migliaia di sbarchi organizzati dagli scafisti, senza che il Viminale muova un dito”. La Lega, dunque, non vuole sentir parlare di legge sulla cittadinanza. Il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni è durissimo: “Lo ius soli non passerà mai”. (Continua a leggere dopo la foto)
E così lo scontro si sposta subito sull’immigrazione. E se Salvini parla di invasione in riferimento all’ultimo sbarco della Ocean Viking al porto di Pozzallo con oltre 500 migranti, la ministra, nel corso della video intervista con il direttore della Stampa Massimo Giannini, incalza il suo predecessore: “I numeri sono aumentati, certamente, ma non parlerei di invasione… Salvini evidentemente non ha ben chiare le difficoltà che stiamo vivendo quotidianamente, ma se ci sono iniziative per bloccare gli arrivi che non abbiamo adottato, e lui ci può suggerire, io le raccolgo volentieri”. (Continua a leggere dopo la foto)
Poco prima, come riporta il Corriere, la Lamorgese ha anche spiegato che l’emergenza immigrati “ci sarebbe se rimanessero tutti in Sicilia, cosa che non è perché dopo la quarantena vengono distribuiti nel territorio”. Fatto sta che Salvini attacca ancora il Viminale: “Quanto dobbiamo aspettare per i controlli a campione anche nei porti e ai confini?”.
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