L’emergenza degli sbarchi di migliaia di migranti sull’isola di Lampedusa è il tema al centro delle cronache ormai da diversi giorni. Da una parte il governo guidato da Giorgia Meloni minaccia il blocco delle nostre coste, il rimpatrio di tutti i clandestini e invoca l’intervento dell’Unione europea. Dall’altra c’è invece chi, come la deputata del Pd Laura Boldrini, lancia gravissime accuse contro la presidente del Consiglio che, a suo dire, sarebbe la responsabile di quanto sta accadendo.
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Migranti a Lampedusa: Boldrini accusa Meloni
“Aver lasciato per giorni migliaia di migranti in condizioni disastrose e umilianti e aver messo i lampedusani in una situazione di enorme disagio aveva come unico e cinico obiettivo quello di creare il caos sull’isola così da attirare l’attenzione e alzare i toni, visto che con gli strumenti diplomatici, politici e istituzionali Meloni non è stata in grado di ottenere alcun risultato”. Questa l’accusa della Boldrini alla Meloni sull’emergenza migranti a Lampedusa contenuta in un lungo post pubblicato su X.
Aver lasciato per giorni migliaia di migranti in condizioni disastrose e umilianti e aver messo i lampedusani in una situazione di enorme disagio aveva come unico e cinico obiettivo quello di creare il caos sull'isola così da attirare l'attenzione e alzare i toni, visto che con… pic.twitter.com/KJ8aGE0KpN
— Laura Boldrini (@lauraboldrini) September 17, 2023
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“In Europa, la premier non fa l’unica cosa che dovrebbe, ovvero chiedere la ridistribuzione dei migranti perché questo significherebbe andare contro i suoi alleati del gruppo dei conservatori europei (in particolare il Pis polacco e Vox spagnolo) di cui lei è la leader. – affonda ancora il colpo la Boldrini – E significherebbe anche scontrarsi con il suo amico Orbán, che proprio non ne vuole sapere niente. Perché Meloni non invita loro a Lampedusa a vedere cosa provoca il rifiuto di accettare una quota di migranti? Sigillare i confini delle decine di Paesi da cui provengono queste persone è velleitario e impossibile. E l’Europa non può e non deve fare accordi con gli autocrati dei Paesi del Nordafrica che non rispettano i diritti umani e calpestano le libertà politiche e civili”.
Lo sfogo della Boldrini
“Abbiamo già visto con la Libia che questa strada non funziona. – insiste Laura Boldrini – E lo vediamo ora con la Tunisia. Se vogliamo davvero affrontare il tema delle migrazioni in modo serio e strutturale, bisogna stabilizzare dal punto di vista democratico ed economico i Paesi di origine e di transito. Bisogna cambiare il regolamento di Dublino che penalizza i Paesi di primo approdo come l’Italia e bisogna aprire canali legali di arrivo in Italia e negli altri Paesi europei.
Il nostro mondo produttivo ha chiesto più volte al governo Meloni di ampliare le quote di immigrazione legale, senza esiti significativi. I decreti flussi che sono in larga parte una sanatoria per chi in Italia c’è già, non possono essere l’unica risposta. Insomma, cambiare la Bossi-Fini, legge definita obsoleta dallo stesso Fini, è una priorità non più rinviabile. Al governo Meloni dico: basta propaganda sulla pelle dei migranti e sulle spalle dei lampedusani”, conclude l’ex presidente della Camera.
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