Nonostante le dichiarazioni bellicose, il governo Meloni non riesce proprio a fermare quella che si sta rivelando essere una vera e propria invasione del nostro Paese da parte di migliaia di immigrati clandestini. Sono mesi che si registrano numeri di sbarchi da record sulle coste italiane. E le ultime ore non hanno fatto eccezione. Anzi, gli arrivi sull’isola di Lampedusa si sono moltiplicati.
Leggi anche: Lampedusa, boom di arrivi: hotspot al collasso
Invasione di immigrati a Lampedusa: governo Meloni impotente
Soltanto durante la scorsa notte sono 19 le imbarcazioni approdate sulle coste di Lampedusa o soccorse dalle motovedette italiane. Il totale degli immigrati sbarcati è di 705, che si vanno però ad aggiungere ai 1.117 arrivati il giorno precedente a bordo di 28 barche. Numeri di persone presenti che stanno facendo letteralmente esplodere il centro di accoglienza di contrada Imbriacola, dove al momento ci sono 2698 profughi a fronte di una capienza di soli 400 posti. Numeri da brivido per il governo Meloni.
Ma non è tutto perché, sempre nella giornata di ieri, tra le acque di Lampedusa e la zona Sar italiana si sono verificati ben quatto naufragi. Al momento sono soltanto due i corpi di immigrati annegati recuperati in mare. Tre le persone ricoverate in ospedale, tra le quali un bambino di soli otto mesi. I dispersi risultano invece essere 17. L’ennesima strage che si verifica da quando il governo Meloni è entrato in carica.
Dunque a Lampedusa si sta vivendo l’ennesima drammatica emergenza. Per questo la Prefettura di Agrigento ha disposto il trasferimento a Porto Empedocle di 539 immigrati per mezzo di due traghetti di linea. Oggi è previsto l’arrivo di altri 180 profughi in Sicilia che verranno poi trasferiti nei centri di accoglienza di Messsina, Palermo e Caltanissetta, oltre che in Basilicata e in Molise. In ogni caso, l’impressione è che il governo Meloni non sappia proprio che pesci prendere. Altro che il promesso blocco navale contro i clandestini.
Leggi anche: Lampedusa, il governo (ri)apre i porti