La magistratura, le forze dell’ordine, i servizi. Il governo Conte. Ma anche quelli che sulla carta dovrebbero essere alleati, su tutti una Giorgia Meloni in versione vampiro che continua a succhiargli consensi, con la Lega in calo costante nelle ultime settimane. Matteo Salvini, a dispetto di ogni pronostico, si sente un uomo solo, accerchiato. Nemici dappertutto, pronti a fargli la pelle alla prima occasione. E la sensazione di non poter più commettere errori come quello della scorsa estate, che lo fece precipitare all’opposizione di colpo.
Ad aumentare le angosce salviniane c’è l’Europa, che continua a vederlo come un nemico. Non solo la Bruxelles dei colletti bianchi, quella che popola i suoi racconti. Ma anche Russia e Usa, che lo hanno man mano allontanato. Berlusconi si era preso l’incarico di “moderarlo”, ma ha fallito, non riuscendo ad allontanarlo da personaggi come Marine Le Pen o gli estremisti tedeschi della Afd. Paradossalmente anche in seno all’Ue Giorgia Meloni sta pian piano scavalcando il leader leghista, mostrando se non altro un’indole meno aggressiva nei confronti delle istituzioni.
Non bastasse, ai guai giudiziari per il caso della nave Gregoretti si stanno aggiungendo pian piano altre situazioni spinose. Il caso Metropol, innanzitutto, con i giornali che parlano di un clamoroso colpo di scena in arrivo. E la questione dei 49 milioni, con le indagini sull’assessore lombardo Galli che promettono a loro volta nubifragi, visto che andranno a toccare anche il periodo in cui Salvini era già diventato segretario del partito.
il 2020 fino a qualche mese fa era presentato come l’anno della svolta per Matteo Salvini, che in molti vedevano ormai prossimo al ritorno al governo nel ruolo, stavolta, di premier. E invece rischia di trasformarsi in un lungo incubo, con i giallorossi che non mollano e puntano a trascinare il governo fino all’elezione del nuovo presidente della Repubblica. I prossimi mesi, insomma, rischiano di turbare non poco i sonni del Capitano.
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