Il vaccino? Appena sarà disponibile potrà essere somministrato dal medico di base, in farmacia o con delle unità mobili che consentiranno di raggiungere le zone più impervie. A dirlo è il commissario straordinario Domenico Arcuri, che ha illustrato il piano per le cure anti-Covid durante l’audizione alle commissioni riunite Trasporti e Affari sociali della Camera. Parole arrivate dopo quelle di Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e membro del comitato tecnico scientifico (Cts), che aveva parlato della data di avvio.
“Il 29 dicembre e e 12 gennaio l’Ema si pronuncerà sulla documentazione fornita da Pfizer e Moderna sui vaccini anti Covid – ha spiegato Locatelli ad Agorà- Questo dovrebbe consentire di avere 3,4 milioni di dosi per vaccinare 1,7 milioni di persone. Nella seconda metà di gennaio è previsto l’inizio delle vaccinazioni, poi le dosi disponibili aumenteranno e, entro fine estate o inizio autunno, dovremmo aver completato la somministrazione della più grande campagna di vaccinazione di massa che abbia mai avuto corso nel Paese”.
Quanto alle somministrazioni, il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri ha fornito alcuni dettagli: “Nell’ambito del piano vaccini, c’è un sistema informativo che prevede alcune fasi fondamentali, che sono la distribuzione e il tracciamento del vaccino man mano che viene movimentato sul territorio: per questo è prevista la prenotazione, l’accettazione e l’erogazione. Ci sarà anche farmacovigilanza, follow up e l’integrazione con i sistemi sanitari nazionali e con le anagrafe vaccinali, che hanno una dimensione regionale. Il team di somministrazione sarà composto da un medico e quattro infermieri oltre a personale amministrativo e operatori socio sanitari”.
Quanto ai tempi, Arcuri ha confermato ciò che aveva anticipato Locatelli: “A cavallo tra il secondo e il terzo trimestre del prossimo anno saremo potenzialmente in condizione di vaccinare la totalità della popolazione. In merito all’immunità di gregge gli esperti scientifici ci dicono che almeno il 60% dei cittadini dovrà essere vaccinato. Noi auspichiamo che anche grazie a una campagna di comunicazione massiva si possano superare le remore che ci sono, non so bene quanto, rispetto alla ritrosia a sottoporsi al vaccino”.
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