Può l’e-commerce cambiare la conformazione commerciale della città? Ebbene sì. Stando a quanto succede in Inghilterra, le High Street inglesi hanno completamente cambiato faccia. Da sempre l’isola nordica è un’oasi felice di shopping e spensieratezza. Nelle strade principali di Londra, Manchester e Liverpool sono stati effettuati i migliori servizi fotografici degli anni 60’. Complice il boom economico e il buon gusto per la moda basic, gli inglesi hanno visto migliaia di persone riversarsi nelle strade e i quartieri commerciali a far compere sfrenate. Da sempre, gli abitanti della Gran Bretagna, sono collocati statisticamente tra i popoli che spendono di più, anche on line. La loro spesa individuale si aggira intorno alle 5.021 sterline all’anno.
L’avvento dell’e-commerce
Cosa è cambiato da quando lo shopping on line ha preso il sopravvento? Gli inglesi restano comunque spendaccioni, ma da casa loro, in totale privacy. Le strade principali, quelle High street così iconiche che brulicavano di teste, soprattutto in periodi come il Natale o durante la stagione dei saldi, adesso appaiono completamente diverse. Alcuni quartieri sono semideserti e le vie dello shopping sono frequentate quasi solo da turisti. É possibile che l’avvento del retail abbia frenato in maniera così massiccia lo spensierato passeggio per negozi? La risposta è affermativa. La crisi economica mondiale ci ha messo la zampino, ma non è da meno il modo in cui influisce lo scarso adattamento dei retailer tradizionali nei confronti del nuovo modo di fare acquisti on line.
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Shopping: dal reale al digitale
Le nuove generazioni comprano sempre di più attraverso la rete. Se a casa manca qualcosa e sono impegnati a lavorare, cosa c’è di più semplice che ordinare sul web? Lo shopping online sta guadagnando punti su punti in maniera esponenziale. E mentre le vendite aumentano, solo in Inghilterra, del 15% ogni anno, diminuisce il numero di persone che percorrono le vie dello shopping. Un dato parla chiaro: -2,2% di gente nelle High Street dal 2008 al 2015, quindi nel periodo di piena crisi economica. La tendenza non sembra fermarsi, e gli svantaggi nel tenere aperto un negozio crescono. Come i prezzi, ad esempio, dei fondi affittati. Il costo degli immobili sale, così come quello di molti beni a causa della sterlina post Brexit. Così ci si adegua e le grandi catene di retail escogitano mille e uno modi per restare a galla.
Come sopravvivere all’e-commerce
Fin dall’Ottocento le vie del centro delle maggiori città inglesi si affollavano di persone che entravano e uscivano dai negozi. Lussuosi o no, lo “struscio” per far compere l’hanno inventato loro, e fieri di ciò hanno trasmesso l’usanza in tutto il mondo occidentale. Bar e ristoranti, negozi di abbigliamento e beni per la casa, qualsiasi cosa nella High Street era fatta a misura di consumatore. L’avvento dell’e-commerce ha oggi cambiato il volto di questi quartieri, sicuramente meno affollati di un tempo. Molte catene hanno chiuso alcune filiali e hanno ripensato a come attrarre maggiormente il compratore attivo. In primo luogo, le zone commerciali delle città si sono ristrette e avvicinate. Alcune filiali scomode e difficilmente raggiungibili sono state chiuse. I negozi rimasti hanno capito ben presto che era necessario offrire di più ad un consumatore che può tranquillamente fare acquisti da casa: qualcosa di sensazionale e coinvolgente, di maggiormente accogliente, in altre parole uno spettacolo definito “shopping experience”. Negozio come attrazione, quindi, per sopravvivere al commercio digitale.
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La ridefinizione di un’istituzione
Le High Street della Gran Bretagna sono da sempre considerate un’istituzione. Anche se non esiste un concreto pericolo che muoiano del tutto, devono ridefinirsi al passaggio dello shopping on line e cambiare, inevitabilmente. Diventeranno più piccole, alcune forse spariranno del tutto. Certo è che quei negozi poco lungimiranti, che non hanno investito nel digitale, soccomberanno a favore di chi è riuscito a cavalcare l’onda del progresso. “Il futuro della High Street starà tutto nel ricoprire uno speciale ruolo di supporto piuttosto che rappresentare l’attrazione principale nella vita dei compratori”. Parole di Chang-McGrath, di Red Associates, una società di consulenza strategica basata sulle scienze umane. Se lo dice lei…
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