Un intervento che ha scatenato una marea di proteste, quello di Matteo Salvini in Senato, dopo l’informativa del premier Giuseppe Conte. Iniziato con un “Se c’è qualcosa di buono per l’Italia siamo tutti contenti, ma valuteremo nei prossimi mesi cosa c’è di buono” che lascia intendere come, di fatto, la Lega non abbia forse nemmeno capito il contenuto del Recovery Fund approvato dopo una maratona di 4 giorni al Consiglio Europeo. E proseguito con toni ancora più discutibili.
Salvini ha infatti poi proseguito attaccando l’accordo per le modalità, che prevedono la possibilità del cosiddetto “freno di emergenza” per controllare come gli Stati spenderanno le loro risorse. “Chiamatelo freno di emergenza, voto a maggioranza qualificata… ma è un prestito un po’ strano”. A quel punto si è alzato un vociare in Aula che ha spinto il Capitano a replicare, stizzito e con una malcelata punta di arroganza.
“Abbiamo ascoltato in religioso silenzio il vostro trionfalismo, adesso lasciate parlare anche l’opposizione, che è maggioranza nel Paese. O vi dà fastidio? Possiamo parlare a nome della maggioranza nel Paese o ci è vietato farlo? Abbiamo sentito che il presidente del Consiglio nel suo discorso ha dato le patenti di opposizione brava e opposizione cattiva… se qualcuno contesta qualcosa non lo fa perché è cattivo, ma perché non ha le fette di salame sugli occhi”.
Infine la conclusione, tra le proteste della maggioranza giallorossa: “Noi come Lega faremo le proposte su come usare questi soldi, ammesso e concesso che arriveranno. Ma ripeto, è un prestito un po’ strano, quello che mi concedono per dirmi che posso sistemare il bagno e la cucina, ma non la camera da letto perché c’è l’olandese di turno che dice no. Siccome sono soldi nostri, penso che possiamo fare quello che riteniamo nei nostri interessi. Questo non per sovranismo, ma per buonsenso”.
Conte torna a Roma e riferisce in Senato: “Grazie all’Italia intera per il risultato raggiunto”