L’ipotesi che si debba lasciare il nostro pianeta per andare incontro a qualcosa di più puro e meno incontaminato della Terra sembra un’idea sempre più condivisa.
Lo dice Hawking: dobbiamo lasciare la Terra
Coloro che la pensano così non sono infatti solo nerd o scienziati di prima categoria, immersi nella ricerca e in altrettante teorie catastrofiche, bensì anche informatici e businessman di prim’ordine come Elon Musk, o luminari come il compianto Stephen Hawking che dichiara: “Spero che le nazioni in competizione possano unirsi per uno scopo comune, per affrontare una sfida che riguarda tutti. Stiamo esaurendo lo spazio a nostra disposizione e gli unici luoghi in cui possiamo andare sono altri mondi. È giunto il momento di esplorare altri sistemi solari. Sono convinto che gli esseri umani debbano lasciare la Terra“.
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Emergenze terrestri
La domanda che sorge spontanea è dunque questa: cosa possiamo fare nello spazio che non abbiamo sulla Terra?
Quali sono i problemi risolvibili fuori dal nostro sistema terrestre?
Molti lanciano l’emergenza inquinamento, soprattuto negli oceani dove la natura bellissima e incontaminata è venuta a contatto con decine di migliaia di metri cubi di spazzatura.
L’uomo è nell’era più tecnologicamente avanzata, eppure non è riuscito ancora a risolvere problemi come quello dell’inquinamento ambientale e dell’impatto nei confronti dell’ecosistema. Di fatto abitiamo in un mondo dalle risorse incredibili, pieno di bellezza e perfezione. Ma le emergenze sono numerose e visto che la popolazione cresce di anno in anno, qualche domanda sul futuro è opportuno farsela. E se non possiamo fermare la crescita della nostra specie, non possiamo neanche lottare contro l’economia che ha la parallela necessità di svilupparsi. Non importa che le culture siano durate da decine a centinaia di migliaia di anni senza crescita economica o demografica, adesso la nostra situazione attuale prevede un’esplosione globale. Bisogna quindi trovare una soluzione e farlo al più presto per coabitare in equilibrio.
Dalla fantascienza alla scienza
Prendere delle astronavi e volare via verso altri pianeti è un’idea ventilata da anni di fantascienza. Libri e film hanno raccontato la colonizzazione di altri mondi, per cause alimentari, nucleari o catastrofiche. Interstellar, di Christopher Nolan è l’ultimo in ordine di tempo, ma numerose pellicole hanno già raccontato la volontà di cercare un nuovo equilibrio naturale su un altro mondo diverso dalla nostra Terra. Questa tra l’altro sarebbe una scelta consapevole se non consideriamo le calamità naturali come il sole che diventa un gigante rosso e inghiotte la Terra o arriva un asteroide come quello che pensiamo abbia ucciso i dinosauri e distruggerà il mondo. Ma se le ultime ipotesi potrebbero sì verificarsi ma solo tra migliaia di anni, le questioni relative ai tempi umani sono fatte dall’uomo. E i problemi che riscontriamo sulla Terra, se non risolti adeguatamente, porteranno davvero a pensare ad una vita fuori dall’orbita terrestre.
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Ricordando che il progresso tecnologico attuale è così grande nei tempi umani che si sta ci avvicinando sul tempo in cui potremo visitare Marte come turisti. Il problema più grande quindi non è l’attesa dell’espansione del sole o l’avvicinarsi di un asteroide, ma come vivremo i prossimi anni sul nostro pianeta. Qual è il modo migliore per sopravvivere nei prossimi secoli e affrontare questioni ambientali, climatiche e demografiche? Anche perché nessuno ci dà la certezza che non distruggeremo anche l’astronave, la stazione spaziale o il prossimo mondo come stiamo facendo con la Terra.
ma se le nostre convinzioni, i nostri obiettivi economici e sociali e i comportamenti che ne derivano stanno causando problemi che vale la pena risolvere adesso, è necessario cambiare tutte le nostre convinzioni e cercare soluzioni adeguate a risolverli.