Con il crescente sviluppo dell’impresa 4.0, le aziende italiane non possono fare a meno di rincorrere sul mercato del lavoro i giovani laureati in ingegneria. A darne una conferma è stata l’indagine sui neolaureati che l’associazione dei direttori del personale Gidp ha appena condotto sui suoi aderenti: negli ultimi 12 mesi il 95% del gruppo di aziende analizzato, ha manifestato un significativo interesse verso l’inserimento dei giovani (il 95% del campione ha assunto neolaureati o ha immesso stagisti), e rispetto all’analoga indagine del 2018 i neolaureati selezionati sono stati inseriti maggiormente in posizioni di ricerca e sviluppo, funzione che rivela dunque un’importante crescita dovuta all’estendersi dell’impresa 4.0. Un forte segnale, che decreta un sorpasso netto della funzione marketing che, fino all’anno scorso, assorbiva la maggior parte degli inserimenti.
Oltre che dal punto di vista lavorativo, anche sotto il profilo economico una laurea in ingegneria da parecchie soddisfazioni: secondo uno studio di Od&M consulting, la società che fa capo alla multinazionale italiana del lavoro Gi Group, un ingegnere con laurea magistrale al primo impiego riceve in media una retribuzione di base annua lorda di 28.990 euro. Maggiore, quindi, della media di tutti i laureati, che si ferma a 26.770 euro. Tutto l’opposto delle lauree umanistiche, collocate sugli ultimi gradini della scala retributiva a 22.950 euro, con in particolare le lauree letterarie che devono accontentarsi di 21.410 euro. Secondo la classifica della domanda, al primo posto dei più ricercati c’è l’ingegnere informatico seguito subito dall’ingegnere elettronico.Ti potrebbe interessare anche: Istat, a maggio disoccupazione sotto il 10%. Sale il tasso di occupazione