Tra le tante accuse mosse dalla Lega al governo in questi giorni ce n’è una in particolare, quella relativa agli effetti della sanatoria sui migranti, che rischia di rivelarsi un pericoloso boomerang per Matteo Salvini, l’ennesimo in un momento di ampio calo nei consensi. Alcune testate vicine ai partiti sovranisti, come il Giornale, hanno infatti denunciato in queste ore: “Le lacrime del ministro Teresa Bellanova ci riportano dritta in casa l’invasione di migranti. Ne sono arrivati altri 400 sulla spiaggia di Palma di Montechiaro, nell’Agrigentino. Ma anche a Lampedusa continuano gli sbarchi nel silenzio più assoluto del governo e soprattutto del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, che sembra essersi dileguata insieme ai comunicati stampa del Viminale”.
Il motivo per cui, questa l’accusa mossa al governo Conte, molte persone stanno tentando di raggiungere l’Italia sarebbe proprio la regolarizzazione dei migranti voluta dalla maggioranza giallorossa, che starebbe attirando clandestini come miele con le api. Ma la sanatoria, in realtà, è rivolta a chi nel Bel Paese ci si trova almeno dal 9 marzo scorso, con i beneficiari sottoposti a rilievi fotodattiloscopici per dimostrare la loro presenza sul territorio. E allora, perché mai tante persone dovrebbe affrettarsi a partire per raggiungere lo Stivale?
In molti stanno puntando il dito proprio contro Salvini e la Lega che, pur di attaccare il governo Conte, non esitano a gettare in rete bufale di ogni tipo. Alle quali, però, dall’altra parte del mare qualcuno potrebbe finire pericolosamente per credere. A diffondere l’idea che quella del governo sia una sanatoria indiscriminata e “per tutti i clandestini”, infatti, è principalmente il Carroccio attraverso la propria macchina di propaganda social.
Lo ha ribadito, d’altronde, Salvini in Senato, quando ha attaccato Conte accusandolo di sfruttare il coronavirus per mettere in atto “
la più grande sanatoria di clandestini” mai realizzata negli ultimi anni. Con il risultato di trasmettere un messaggio sbagliato e favorire, sostengono diversi analisti, esattamente il risultato di cui continua a incolpare l’esecutivo.
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