C’è un aspetto che in pochi hanno sottolineato, nel delirante discorso di Alessandro Pagano che ha preso la parola in Aula per insultare senza apparente motivo Silvia Romano, fresca di liberazione, accusandola di essere addirittura una “neo-terrorista”. Il leghista, nel suo intervento decisamente poco lucido e perfettamente in linea con lo stile adottato negli ultimi mesi dal suo partito, non si è infatti limitato alle ingiurie personali contro la giovane, ma ha messo nel mirino anche il governo accusandolo di aver dato poco risalto ai funerali di Pasquale Apicella, il poliziotto morto dopo un inseguimento con dei malviventi a Napoli.
Nello specifico, Pagano ha tracciato uno strampalato paragone tra i due eventi, sottolineando come mentre lo Stato si è affrettato ad accogliere la Romano al suo rientro in Italia, ha contemporaneamente snobbato l’ultimo saluto all’agente deceduto in azione: “Al suo funerale erano presenti 15 persone e nessuna autorità dello Stato” è stata l’accusa del deputato. Un concetto ribadito anche sui social network, così come altri esponenti del partito di Matteo Salvini. E che però è in realtà l’ennesima menzogna di una campagna diffamatoria, quella del Carroccio contro il governo, basata sopratutto sulle bugie.
C’è qualcosa, però, di estremamente divertente nel modo leghista di approcciare l’argomento. Ovvero il fatto che uno tweet dello stesso Pagano mostrava la ministra Lamorgese in prima fila ai funerali dell’agente scomparso. Il segno evidente di come, in realtà, i rappresentanti dello Stato erano presenti a una cerimonia che comunque, vista la situazione figlia dell’emergenza sanitaria, si è svolta con un numero limitato di presenti.
Non bastasse, la Lega si è resa protagonista di un altro scivolone. Quando si è svolta alla Camera la commemorazione di Apicella, con il presidente Fico a dedicare un omaggio “al giovane agente deceduto per la risolutezza e il coraggio mostrati”, i banchi del partito di Salvini erano quasi completamente vuoti, con meno di dieci deputati presenti su oltre cento eletti. E pensare che per protestare contro il governo si erano barricati nel palazzo. Evidentemente, il ricordo in un agente scomparso è però troppo noioso per gli esponenti del Carroccio.
Una bottiglia di vetro contro le finestre di casa di Silvia Romano: vergogna!