L’e-commerce di moda cresce veloce, più velocemente degli altri settori: negli ultimi cinque anni, il tasso di crescita medio annuo delle vendite di abbigliamento online è stato pari al 30% circa, il doppio rispetto a quello dell’e-commerce nel suo complesso (+15% circa).
Le logiche sottese alla virtualità, alla multimedialità e al Web 2.0 hanno imposto a tutti i settori economici di rivedere le proprie strategie comunicative e distributive, nella ricerca costante di nuove feconde vie da percorrere per scongiurare gli effetti negativi dell’attuale situazione economica.
Anche il comparto moda ha subito una profonda trasformazione, decidendo spesso di sacrificare parte della propria dimensione elitaria sull’altare dei canali social e dei molti blog e forum tematici.
Qualcuno ha addirittura parlato di democratizzazione del settore moda, considerando il fenomeno talmente forte da influenzare trends e mercati. La nuova dialettica coinvolge ora in maniera più attiva i consumatori e rinnova la rosa degli influencer da far scendere in campo per indirizzare il gusto collettivo. Si moltiplicano le stesse strategie di vendita, i fashion brands cercano sempre più di sfruttare le potenzialità dell’e-commerce a supporto della relazione multicanale con i clienti.
Le griffe di moda più esclusive sono tutte sbarcate sul web: dopo anni di diffidenza hanno capito che vendere o anche solo presentare i propri capi online fa aumentare il giro d’affari. La svolta definitiva è stata l‘Opa di Richemont su Ynap.
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“Siamo molto contenti dei risultati raggiunti dal gruppo Yoox- Net-a-Porter guidato da Federico Marchetti e intendiamo supportare il management nel portare avanti le strategie e accelerare la crescita del business”: Johann Rupert, Ceo e azionista di riferimento di Compagnie Financièr Richemont ha commentato così l’Opa totalitaria lanciata la scorsa settimana su Ynap, il più grande portale europeo di e-commerce. L’Opa che segna la strada del lusso.
“Intendiamo focalizzarci sul nostro canale online, che sta diventando estremamente importante per soddisfare i clienti del luxury” dice il presidente Rupert a proposito dell’Opa per il controllo di Yoox Net-A-Porter. L’idea esplicitata da Rupert è la ricerca odierna dell’innovazione attraverso l’acquisizione di un portale di vendite online.
La Compagnie Financière Richemont è tra i principali gruppi del mondo del lusso, attiva soprattutto nel settore dell’orologeria e della gioielleria. Attualmente ha un fatturato di circa 10 miliardi di euro e conta oltre 30mila dipendenti.
Cartier, Montblanc, Clohé, Officine Panerai, Vacheron Constantin sono alcuni dei suoi brand più importanti. Richemont fa capo a 21 Maison: ciascuna funziona come una società internazionale guidata da uno spirito familiare, dall’attitudine imprenditoriale e dal rispetto per le tradizioni.
Foto di Johann Rupert e Federico Marchetti.
“Oggi i business models prestabiliti sono sempre più travolti dai giganti della tecnologia. Ecco perché riteniamo importante accrescere la nostra leadership e il nostro modello, al fine di proteggere il carattere unico dell’industria del lusso”. Parole, quelle di Rupert, che potrebbero valere anche oggi, nel giorno dell’OPA.
Secondo un recente studio della società di consulenza Bain & Co, i consumatori benestanti stanno spendendo sempre più denaro per gli acquisti online: le vendite del luxury su Internet sono salite del 24% rispetto allo scorso anno. Secondo la ricerca, le vendite online di beni di lusso per uso personale arriveranno a coprire fino al 25% del mercato del luxury entro il 2025.
Da parte sua Yoox Net-A- Porter, e-commerce multibrand di fascia alta che ha ottenuto altissime valutazioni, è una sorta di faro in un panorama dove si parla molto della “morte della vendita al dettaglio” (e in diversi casi si vede), dove si assiste al rapido declino dei centri commerciali e dove moltissime aziende sentono il fiato sul collo del gigante delle vendite online Amazon. Da qui la necessità per Richemont di dotarsi di un “braccio” ad alto tasso di innovatività e tecnologia.
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