Chi ha un’azienda, una attività commerciale o una qualsiasi impresa, a prescindere dal settore in cui si trovi ad operare, sa che lo studio del mercato è indispensabile per poter prendere le decisioni più adatte sia riguardo al proprio lavoro o al processo produttivo, che ai modi migliori per comunicare col pubblico. E per farlo nel modo corretto, il presupposto fondamentale è quello di conoscere i gusti, le abitudini e le modalità di risposta agli stimoli dei nostri interlocutori. In questo articolo ci occuperemo principalmente di analizzare il mondo delle email automatizzate al fine di ottimizzare gli investimenti migliorando il rapporto fra spesa e risposta degli interlocutori.
Il mondo dell’email marketing
Interagire con le persone è in assoluto, per tutte le aziende, una delle cose più complesse da fare ma rappresenta anche ciò che può determinare il successo della nostra attività. Gestire ad esempio un sistema di email automatizzate attraverso un Email marketing software è un passo fondamentale per tenere costantemente aggiornati i nostri contatti circa le nostre attività e le nostre proposte, ma va conosciuto a fondo il tipo di reazione, va analizzato il ROI (Return Of Investment) per comprendere su quali settori e quali argomenti spingere più a fondo, conoscere le tempistiche più adatte, per non risultare eccessivamente invadenti o, al contrario, per non lesinare sull’invio di email che potrebbero aiutare la crescita delle nostra attività. Per fare questo, ci sono esperti di marketing che analizzano il tasso di apertura delle email: alcune hanno un tasso decisamente maggiore di altre, e ovviamente tutto ciò non è casuale ma il frutto di un attento studio da parte di analisti del settore, come testimoniato dalla questa ricerca. Qui di seguito andremo ad elencare alcuni esempi ed i relativi dati per testimoniare come le giuste scelte di marketing siano sempre il frutto di un lavoro ben fatto rispetto alle abitudini e ai comportamenti del target.
Consigli utili per email automatizzate di successo
Le email automatizzate sono uno strumento decisamente efficace, a giudicare dall’analisi oggettiva dei dati riguardanti il loro invio e la risposta in termini di apertura delle mail stesse. Il numero di aperture delle email automatizzate infatti è decisamente più alto di quello delle altre mail poiché legato ad azioni dell’utente: in questo ambito, alcune in particolare hanno riscontrato risultati particolarmente positivi, come ad esempio quelle con la funzione di promemoria rispetto ad un appuntamento che si terrà a breve: parliamo di un open rate medio del 138,41% per i reminder di webinair inviati un’ora prima dell’inizio. Le email vanno poi personalizzate sin dall’oggetto, per riuscire a carpire l’attenzione del destinatario già con pochissime parole. Il contenuto deve essere accattivante: è ormai accertato che l’utilizzo di immagini all’interno delle mail consente a queste ultime di avere un impatto maggiore (21,44% contro 15,02% delle email prive di immagini). Il testo poi deve essere conciso, ma non per questo incompleto, deve contenere tutti gli elementi necessari e al contempo deve consentire una lettura facile e scorrevole. Insomma, quella che può sembrare una attività semplice, va affidata ad esperti perché può determinare il nostro futuro e quello della nostra impresa.
La personalizzazione e la conversione
Personalizzare le proprie email è sicuramente una scelta proficua in termini di conversione, poiché quelle con contenuti personalizzati all’interno del corpo dell’email hanno un tasso medio di click-through del 2,48%, superiore rispetto al 2,33%: in questo modo si può ottenere un aumento del 6,4% in media di click-throughs.
I campi nei moduli di iscrizione
Per quanto riguarda i moduli di iscrizione presenti sulle landing page, è assolutamente molto interessante verificare come l’aggiunta di campi extra diminuirà in modo drastico la percentuale di conversione. Nei form con soli due campi, il tasso di conversione medio è del 3,07%, mentre l’aggiunta anche di un solo campo, passando così a 3, abbassa il conversion rate a 1,22%, una differenza estremamente rilevante. A questo punto, esaminando invece l’aggiunta di un quarto campo, si passa ad una conversione pari a 1,16%. Fra il secondo e il terzo campo la percentuale cala vistosamente, mentre il calo è decisamente meno rilevante col campo successivo. Un possibile suggerimento in questi casi può essere quello di richiedere il minor numero di informazioni possibili in una prima fase di iscrizione, cercando poi di ottenere le altre in fasi successive, con promozioni o offerte.