Partito Democratico e Fratelli d’Italia sono le due forze politiche uscite vincitrici dalle urne delle elezioni comunali. Il Pd si conferma unica guida possibile della futura ed eventuale coalizione di centrosinistra alle elezioni politiche in programma in prossimo anno. Mentre il partito di Giorgia Meloni punta ormai dritto alla conquista della leadership del centrodestra. Il vicesegretario Dem Giuseppe Provenzano accusa però la Meloni di rappresentare una destra “estrema e xenofoba”.
“Queste Amministrative ci caricano di responsabilità. – dichiara Provenzano a Repubblica – Consegnano al Pd, che è il primo partito italiano, il diritto e il dovere di costruire un centrosinistra molto largo se vogliamo vincere le Politiche, aperto alle forze del civismo che hanno svolto un ruolo straordinario. Intanto c’è da dire che sono elezioni locali, dalle quali si possono tuttavia intravedere alcune tendenze, che fanno ben sperare in vista del 2023”.
“Noi siamo cresciuti, al Nord come al Sud, uscendo dall’isolamento che nel 2018 ci aveva portati alla più sonora sconfitta della nostra storia. – esulta il vicesegretario Dem – E saremmo pure soddisfatti per il crollo della Lega se non ci fosse stato il balzo di Meloni che proprio ieri, andando in Andalusia a sostenere il leader di Vox, ha rivelato il suo imbroglio, dimostrando di rappresentare una destra estrema, inadatta a governare, attraversata da sentimenti xenofobi e reazionari”, accusa Provenzano.
“La partita è aperta. – prosegue l’alto esponente del Pd – Questo primo turno attesta che il centrodestra non è imbattibile e che l’alleanza progressista quando non si divide è più competitiva . Adesso tocca anche alle altre forze politiche darci una risposta: volete regalare il Paese a Salvini e Meloni? Calenda ha già dimostrato che se vuol far vincere il centrodestra ci riesce. Ma può essere questo l’obiettivo? I veti sono soltanto un favore alla destra. L’alternativa di governo si costruisce con noi, anche alla luce delle fratture e contraddizioni che ci sono nell’altro campo. A Palermo invece di festeggiare si son messi a litigare sulle Regionali”, conclude.
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