Insulti e minacce agli uomini della Guardia di Finanza. Impegnati, in quel momento, in un’ispezione presso la società Tci Telecomunicazioni di Gianfranco Librandi, deputato renziano. Un’azienda elettronica dal fatturato annuo di oltre 200 milioni. Nella quale le Fiamme Gialle si erano recate per una normale verifica fiscale, svolta nelle sedi di Saronno e poi Roma. Venendo accolti, però, proprio dall’onorevole in maniera non troppo elegante: “Sono un intoccabile. Mentre voi non fate un c… dal mattino alla sera io lavoro, pago le tasse e quindi anche il vostro stipendio”.
La ricostruzione è scritta nel documento ufficiale della Guardia di finanza. Ma il deputato, dopo l’articolo, ha negato tutto: “Mi ricordo – ha detto all’agenzia Adnkronos – mi ricordo benissimo la visita della Guarda di Finanza, ma questa storia non esiste proprio. E’ tutta fantasia e ovviamente agirò in giudizio perché questa è diffamazione”. La relazione dei finanzieri, in generale, segnalava “la reazione durissima del deputato di Italia Viva davanti ai militari che dovevano iniziare una normale ispezione fiscale”.Le minacce sarebbero avvenute anche via telefono, con Librandi a urlare al maggiore Pirrazzo della Finanza: “Non ha capito, ve ne dovete andare… lei pagherà le conseguenze di quello che sta facendo violando le leggi. Ora chiamo i generali e le faccio vedere io se sta facendo bene! Andrà a finire male”. Per poi aggiungere: “Ve ne dovete andare! Non ha capito, io sono onorevole, e sto in Commissione Finanze ha capito? Ora chiamo il prefetto e la faccio sbattere fuori”.
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