Quali sono i vantaggi dell’industria 4.0 rispetto alle piccole e medie imprese? La rivoluzione passa anche dall’aggiornamento per qualcosa che migliora e aiuta i meccanismi pratici a diventare digitali.
Un esempio di tecnologia innovativa che può cambiare seriamente il settore è rappresentato dall’industria manifatturiera.
Recentemente il magazine Fortune, dedicato al business globale, ha pubblicato un articolo firmato General Motors.
La multinazionale di automobili ha esplicitato a cosa serve essere innovativi dal punto di vista tecnologico e come la stessa tecnologia può salvare le sorti di un’azienda.
General Motors ha infatti spiegato come si trasformano i dati in arrivo dai suoi 800 robot e come essi stessi diventano asset per l’azienda.
Le informazioni da elaborare a cosa servono? In particolare per migliorare i prodotti, ottenendo una riduzione nei tempi di produzione e nei costi di spese di gestione. Ad esempio: quanto tempo si spreca in un’azienda per quanto riguarda la manutenzione e la riparazione di un macchinario rotto? Non è solo questione di tempistiche, ma anche di denaro perso.
Attraverso l’utilizzo di questi dati si può effettuare la cosiddetta “manutenzione predittiva”: collegando i dati al machine learning, General Motors afferma di riuscire a fare manutenzione predittiva riducendo in modo significativo le riparazione ai macchinari.
Leggi anche: Industria 4.0: ecco le start up italiane incubatrici di innovazione tecnologica che parlano al futuro
Quali sono i benefici concreti per le PMI?
Certo le PMI saranno spaventate dall’industria 4.0 per quello che rappresenta: rottura con il passato e con la tradizione, cambiamenti, investimento in nuove tecnologie, nuove strategie di pianificazioni. Ma se un colosso come General Motors garantisce un miglioramento della produzione e una riduzione dei costi, anche le PMI sono libere di andare incontro alla quarta rivoluzione industriale.
Abbiamo già accennato ad una serie di benefici importanti come la riduzione dei costi e la prevenzione di danni. I dati, incrociati con l’intelligenza artificiale, vengono elaborati attivando il machine learning. Cosa comporta? In primo luogo, il continuo afflusso di informazioni, che consente di restare quotidianamente aggiornati sulla considerazione dei clienti e delle loro necessità. E agire prontamente nel momento in cui risultino problemi, richieste o danni. Il target di riferimento cresce notevolmente e si apre all’uso di sensori intelligenti.
I dipendenti, a loro volta, avranno benefici nei confronti della gestione stessa dei macchinari. Se c’è una cosa che diventa prioritaria è la facilità con la quale si potranno monitorare o gestire i macchinari di riferimento tramite dispositivi e smartphone.
Leggi anche: Industria 4.0: come i robot influenzeranno il mondo del lavoro
Analisi dei dati, vantaggi economici
Come si passa a diventare parte integrante dell’industria 4.0? Affidandosi a specialisti del settore, che magari hanno già avuto esperienza nelle stesso ambito e possono quindi più facilmente applicare le competenze acquisite. Saper filtrare i dati e le informazioni in ricezione è infatti appropriato per eliminare quelle inutili e focalizzarsi su ciò che è importante.
Per gestirli al meglio è opportuno cambiare i procedimenti produttivi trasformando tutto in asset. D’altra parte i Big Data servono a questo: gestire le info attraverso un team di professionisti ed essere costantemente aggiornati su novità, feedback, mantenimento. Il team deve avere la possibilità di poter affrontare bene il settore attuando i cambiamenti necessari e fornendo linee guida che possono migliorare l’intera filiera produttiva dell’azienda.
Attraverso un’indagine condotta proprio da General Motors, sappiamo con precisione che l’industria 4.0 è un vantaggio in termini economici perché permette un risparmio consistente: dai 500 dollari al minuto ai 30mila all’ora alle grandi imprese. Quindi, per le piccole imprese serve solo un po’ di coraggio e buttarsi nell’era dell’innovazione tecnologica.