Prime sentenze sul caso Bibbiano, il paese della Val d’Enza dove, secondo l’accusa, diversi bambini sono stati strappati alle proprie famiglie con false accuse di abusi sessuali. Il Tribunale di Reggio Emilia ha condannato con il rito abbreviato a 4 anni di carcere Claudio Foti. Lo psicoterapeuta è stato ritenuto colpevole di abuso d’ufficio e lesioni gravissime, ma è stato assolto dall’accusa di frode processuale. L’accusa aveva chiesto 6 anni. Il Gup di Reggio Emilia ha anche rinviato a giudizio il sindaco Pd di Bibbiano Andrea Carletti per abuso d’ufficio. Prosciogliendolo però dalle accuse di falso. Ora altre 21 persone attendono il verdetto del Tribunale.
Il primo condannato dell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ sui presunti abusi ai danni dei bambini di Bibbiano è dunque Claudio Foti. Lo psicoterapeuta è titolare a Torino dello studio di cura ‘Hansel&Gretel’. La condanna a 4 anni riguarda i reati di abuso di ufficio e lesioni gravissime. Quest’ultima ipotesi di reato era stata formulata per la presunta alterazione psichica di una paziente. Foti è stato invece assolto con formula piena dalle accuse di frode processuale perché, scrive il giudice, “il fatto non sussiste”.
Il Gup di Torino ha anche condannato Claudio Foti al risarcimento dei danni nei confronti delle parti civili che si sono costituite a processo. Si tratta, tra le altre, dell’Unione Val d’Enza, della Ausl di Reggio Emilia, della Regione Emilia-Romagna, del ministero della Giustizia e dell’associazione Gens Nova. Oltre ai genitori di quattro ragazzini minorenni coinvolti come vittime nell’inchiesta di Bibbiano. Assolta invece Beatrice Benati, assistente sociale dell’Unione val d’Enza, per la quale la Procura aveva chiesto 1 anno e 6 mesi per violenza privata.
Tra i rinviati a giudizio, invece, spicca il nome di Andrea Carletti. Il sindaco di Bibbiano dovrà rispondere a processo del presunto reato di abuso di ufficio. “La sua posizione è stata ulteriormente alleggerita. Restiamo fermamente convinti che il sindaco Carletti ha sempre agito in totale buona fede, come contiamo di dimostrare in giudizio”, dichiara il suo avvocato Giovanni Tarquini.
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