Il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi è volato a Washington per incontrare il presidente americano Joe Biden. Secondo quanto trapela, il filo conduttore del loro faccia a faccia sarà la condivisione da parte del nostro Paese della strategia americana e della Nato in Ucraina: ovvero continuare ad inviare ancora armi a Kiev per arrivare alla fine della guerra con Mosca. Secondo Biden infatti non esistono alternative a questa scelta. I temi in agenda sono dunque la guerra in Ucraina, le sanzioni economiche alla Russia, oltre a “economia globale, sicurezza energetica e climate change”.
Il Corriere della Sera ha invece intervistato alcuni politici a stelle e strisce considerati molto vicini all’amministrazione democratica per cercare di capire quali saranno le richieste specifiche di Biden a Draghi. Per prima cosa gli americani, dopo che il 28 aprile Biden ha chiesto al Congresso un finanziamento di 33 miliardi di dollari per armare l’ucraina, vorrebbero che anche i loro alleati europei contribuissero in modo proporzionale. Lo conferma il senatore del Texas John Cornyn.
“Conosciamo le difficoltà di bilancio dell’Italia. Ma adesso la cosa importante è che tutti facciano qualcosa. Questo non significa che il contributo debba per forza essere economico”, prova a rassicurare l’ex ambasciatore in Ucraina William Taylor. “Non saremo lì con il pallottoliere a contare gli aiuti. Ci aspettiamo che l’Italia continui a confermare la sua presenza nel fronte comune degli alleati Nato. Putin deve misurarsi con uno schieramento compatto”, gli fa eco il senatore del Delaware Christopher Coons.
Secondo il Corriere, inoltre, Biden potrebbe premere su Draghi per convincerlo ad inviare ancora più armi italiane a Kiev, senza fare più distinzioni tra armamenti offensivi e difensivi. In alternativa, le armi e i soldati italiani potrebbero essere utilizzati per rinforzare il fianco Est della Nato. Roma potrebbe decidere di inviare tra i 500 e i mille militari.
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