Una lettera al Fatto Quotidiano per per chiarire le intenzioni sul futuro e rispondere all’appello firmato da diversi vip che davano suggerimenti e chiedevano delucidazioni. Così i quattro fondatori del movimento delle Sardine hanno voluto dire la loro, chiarendo: “Ogni Amore trae le sue origini da una fase iniziale di stordimento, di entusiasmo irrefrenabile, di fascino vissuto come tensione costante. Allo stesso modo, ogni Amore ‘maturo’ perde un po’ di quella spinta e si trasforma in piccoli gesti e complicità, in una tensione meno bruciante ma, magari, più solida e duratura. Ma rimarrà per sempre traccia di quell’Amore iniziale”.
“Abbiamo sempre affermato – scrivono ancora Andrea, Giulia, Mattia e Roberto, che si firmano solo col nome – di voler lavorare per stimolare la partecipazione alla vita democratica del Paese. Lo abbiamo sempre fatto non in qualità di leader; al massimo nelle vesti di ‘primus inter pares’. Ci chiedete infine se le gerarchie emerse nelle nostre pratiche risultino più efficaci, autorevoli e democratiche di procedure formali ed elettive. Saremo schietti. Efficaci sì, autorevoli nì, democratiche… Ci stiamo lavorando. Vi basti sapere che la vostra domanda vibra in noi fin dal primo giorno. Siamo saliti sul palco non perché volevamo, ma perché era giusto farlo”.
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