Circa 160 mila euro. Per l’esattezza, 158mila 672,57 euro. A tanto ammonta la spesa per i ‘movimenti istituzionali’ del premier Giorgia Meloni nel primo mese di vita del suo governo, insediatosi ufficialmente il 21 ottobre scorso. Si tratta di quattro ‘trasferte’, tre all’estero e una in Italia, con 134 persone al seguito, tutte relative a novembre, come documentato sul sito dell’esecutivo. Carte alla mano, il presidente del Consiglio, l’Autorità politica nel gergo tecnico, ha fatto soltanto un ‘viaggio di servizio’, portando con sé ventidue persone, venti come delegazione interna alla presidenza del Consiglio e due ‘esterni’, per un costo complessivo di 2mila 450,22 euro, di cui mille 496, 76 euro in ‘trasferimenti’ e 953,46 euro in ‘pernottamenti e pasti’. Per le tre ‘missioni all’estero’ -Bruxelles per la prima visita ufficiale fuori l’Italia, Sharm el Sheikh per Cop27 e infine Bali, in Indonesia, per il G20- sono stati sborsati poco più di 156mila euro, una somma così suddivisa: 78mila 674,22 euro spesi per treni aerei e auto di servizio e 77mila 548, 13 euro per alberghi, pranzi e cene.
In queste occasioni ad accompagnare la leader di Fratelli d’Italia c’era una maxi delegazione, che ha raggiunto quota 112 unità in totale: 100 ‘interni’ e 12 ‘esterni’ (non vengono specificati i componenti impegnati nelle singole missioni). La voce ‘trasferimenti’, si precisa nella sezione ‘Missioni e viaggi di servizio Autorità politica’ pubblicata on line, comprende il ‘costo complessivo sostenuto per i trasferimenti delle delegazioni’ e, in particolare, per ‘i treni e gli aerei di linea sono considerati i costi dei titolo di viaggio mentre le per le autovetture di servizio è stimato il consumo di carburante’.