Il primo trimestre del 2017 si è chiuso all’insegna di grandi risultati per quel che riguarda il comparto dell’abbigliamento sportivo. Specialmente nella sfida che vede di fronte due dei maggiori brand: le vendite Adidas hanno superato di gran lunga quelle della rivale Nike; e proprio negli Stati Uniti, patria incontrastata del colosso con le “ali”.
Un traguardo raggiunto soprattutto grazie alla nuova strategia di marketing messa a punto dal Ceo Kaspar Rorsted, al timone della società tedesca dallo scorso anno. L’idea di sfidare Nike proprio negli USA – e perciò in casa – ha dunque portato i suoi frutti, facendo registrare un incremento delle vendite Adidas che, secondo le stime dello stesso Rorsted, potrebbe arrivare ad attestarsi per il 2017 tra l’11 ed il 13%.
Di fatto, le vendite Adidas, nei primi tre mesi dell’anno in corso, hanno portato nelle casse della società ricavi pari a 5,7 miliardi, saliti del 16% rispetto a un anno prima, a fronte di un utile balzato del 30% a 455 milioni, ben oltre le attese che avevano stimato utili per 421 milioni. Il tutto grazie anche, in maniera piuttosto rilevante, al canale eCommerce.
Nei soli States, si è registrato un aumento delle vendite del 31%, a fronte di un ben più contenuto incremento del 3% che ha interessato la rivale Nike.
Anche nel mercato cinese, dove la crescita è generalmente più veloce, le vendite Adidas sono decollate realizzando un +30%, ben distante dal risultato ottenuto da Nike, che ha raggiunto un +9%.
Il titolo della multinazionale tedesca di sportswear ha anch’esso beneficiato di questo incremento , tanto da far arrivare le azioni – alla Borsa di Francoforte a un livello record, muovendo anche l’indice tedesco delle blue chip.
Il piano di marketing aggressivo e vincente, messo in campo dalla Adidas, ha puntato soprattutto al ritorno di quei modelli classici che hanno da sempre caratterizzato il marchio: le Superstar, in pelle bianca con le bande nere, le Nastase da tennis dell’omonimo campione rumeno vincitore di Wimbledon, Us Open e Roland Garros nei primi anni Settanta, le L.A. Trainer, modello creato in occasione delle Olimpiadi di Los Angeles del 1984. O ancora le intramontabili Stan Smith, la sneaker bianca che prende il nome da un tennista di una certa fama negli anni ’70, per le quali Adidas è stata abilissima nel creare le basi per un ritorno al successo: il modello è stato tolto dal mercato per un paio di anni, dopodiché è stato reintrodotto con un design rivisto e corretto e a un prezzo non eccessivo. Da quel momento, le vendite Adidas si sono impennate, facendo diventare le Stan Smith un vero e proprio oggetto del desiderio.
Per il futuro Adidas ha obiettivi sicuramente molto ambiziosi. Punta a vendere mezzo miliardo di sneakers all’anno entro il 2020. Intanto, la prima battaglia contro il colosso americano Nike, dopo anni di rincorsa, si può a ragione ritenere vinta.