Settimane di violenze, di proteste feroci, di gesti estremi e a tratti davvero inaccettabili. Una polveriera, Roma, dove alcuni quartieri rigurgitano odio nei confronti del diverso, dello “zingaro”. Spalleggiati dall’estrema destra, puntualmente in strada quando c’è da alzare la voce o le mani contro i presunti nemici del popolo italiano. Torre Maura, Casal Bruciato. Situazioni simili, segnate da episodi deplorevoli. Sulle quali indagano, assicurano le autorità, le forze dell’ordine. Con risultati sorprendenti, a quanto pare.
Una situazione che finora era sempre stata chiara, all’esterno: un movimento di protesta da parte di cittadini delusi e infuriati con l’autorità fomentati dall’estrema destra, quella subito pronta a scendere in strada. E di fornire esempi edificanti, come gli insulti violenti (“Tro**) urlati a una donna rom che stava per insediarsi in una casa popolare, sotto gli occhi di sua figlia. O i viveri destinate a delle famiglie calpestati davanti a tutti, in segno di sfida.Ora, le indagini dei carabinieri hanno messo nel mirino anche quella sparuta minoranza (praticamente mai visibile nei vari filmati) che in piazza c’era scesa per difendere chi rischiava il linciaggio da parte della folla inferocita. Un modo per trasformare le violenze in “bipartisan” ed evitare che l’interrogazione in Parlamento si trasformi in un processo all’estrema destra. Salvini, sicuramente, avrà tirato un grosso sospiro di sollievo.
Due pesi, due misure: il bizzarro caso dell’insegnate sospesa per il “video anti-Salvini”