Carlotta Chiaraluce, esponente di spicco di CasaPound, parla dopo i fatti di Viterbo e dice: “Nel dna di CasaPound c’è che noi donne siamo considerate e rispettate non solo per il nostro genere ma perché compagne di lotta e soldati politici”. Dopo l’arresto per stupro di un militante e di un consigliere comunale di CasaPound, a lei è affidato il commento al femminile di fatti così gravi, per lo più avvenuti in pub che figura tra le sedi di Cp a Viterbo: “È stato denunciato un fatto, un fatto GRAVISSIMO, su cui ci sono indagini in corso e tutti ci auguriamo che venga fatta al più presto chiarezza”.
“Ma questo non vi autorizza ad infamare gli uomini e le donne di un movimento che tutti i giorni è in strada a farsi il culo e a pagare a caro prezzo l’amore di Patria. Capito sciacalli?”. Gli sciacalli sono ovviamente i giornalisti. “A CasaPound le donne hanno avuto sempre un ruolo di primo piano, il maschilismo o il sessismo che qualcuno associa all’estrema destra è un concetto che ci è totalmente estraneo”, aveva spiegato poco prima in un’intervista Gianluca Iannone, presidente e leader carismatico del movimento. Bene, però… C’è un bel però, o più di uno…
A guardare infatti i testi del gruppo musicale di riferimento di CasaPound, i viterbesi Hate For Breakfast, le cose sembrano essere un po’ diverse. Alessandro Mereu, frontman della band, è anche uno dei leader di CasaPound a Viterbo, militante di lungo corso è un punto di riferimento per i più giovani, per i duri e puri, e in particolare per chi cerca una sottocultura a cui aderire, uno stile, non solo l’impegno in politica.
Nei testi del gruppo – che suonerà il prossimo 22 giugno a Roma insieme alla band di Iannone gli ZetaZeroAlfa – vengono usate parole vergognose nei confronti delle donne che non si conformano a l’idea del genere femminile che si confà all’ideologia di chi suona e di chi ascolta. Ecco ad esempio il ritornello del brano “Donna Cesso”: “Donna cesso! Feticcio sessuale! Prendi più cazzi! Compra meno cazzate!”.
E ancora: “Sono sessista e ne vado fiero, E tu per me resterai sempre Una puttana da due lire!”. Queste invece alcune strofe di “L’alta moda vesta solo puttane”, una canzone che, con la scusa di essere contro le pellicce e il sistema della moda dà sfogo a stereotipi e luoghi comuni sulle donne che è difficile non definire sessisti: “Misera impiegata di merda, una vita di pompini al tuo capo. Per farti una pelliccia e giocare alla nobildonna: Quanti cazzi hai preso, troia, per pagare a rate il cadavere che indossi?”.
Questo ascoltano i giovani camerati di Viterbo. E se la violenza contro le donne non è ovviamente un’esclusiva degli uomini di estrema destra, la cultura in cui questi sono immersi di certo non è un elemento che si può nascondere. E non ci venite a raccontare che si tratta solo di linguaggio “politicamente scorretto”.
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