I dipendenti sono la linfa vitale di qualsiasi azienda. Se guidi una start-up o un’azienda già consolidata, la tua capacità di raggiungere gli obiettivi è in ultima analisi strettamente correlata a ciò che riesci ad ottenere dalle persone che lavorano per te. Questo richiede molto più impegno che assumere le persone più talentuose disponibili e sperare che da sole ci aiutino a raggiungere l’obiettivo. La motivazione viene creata in tanti modi: ad esempio creando un ambiente di lavoro in cui i dipendenti si sentano naturalmente spinti a fare il massimo sforzo e, quindi, a non mollare mai.
L’origine del problema
Il problema è che i manager sono così concentrati sui risultati finali che troppo spesso dimenticano il ruolo essenziale di mentore per il loro personale. Un management che non apprezza i suoi dipendenti finisce per per soffrire di un massiccio turnover nella sua azienda e alla fine non riesce ad ottenere il successo che altrimenti potrebbe avere. Pettegolezzi diffusi ad arte pensando di stimolare la competizione, creano invece il resto del danno: molti dipendenti non si sentono apprezzati, decidono di andarsene magari per creare proprio una nuova impresa. Quali sono dunque le cose che un capo lungimirante non dovrebbe mai dire ai suoi dipendenti, pena la distruzione della loro motivazione?
“Non hai quello che serve per fare…”
Se sei tra quelli che hanno sempre sognato di essere un imprenditore, di creare un business che puoi davvero chiamare tuo, come ti sentiresti se il tuo capo ti dicesse “Non hai quello che ti serve per creare un’azienda da solo e portarla al successo”. Male vero? Malissimo, se questo è il vostro sogno come oltre il 60% dei millennial di tutto il mondo. Quindi, il vostro capo ha perso. Ha perso un elemento valido e motivato, con “un sogno”, magari duro da realizzare, ma per questo foriero di motivazioni aggiuntive. La verità è che, demotivando i propri collaboratori con critiche non costruttive il manager alla fine indebolisce il team, fino a privarsi di molti talenti che scelgono altre e più stimolanti strade. Se invece il capo sa essere un “mentore di supporto”, manterrà i propri dipendenti vicino a sé e inoltre contribuisce alla propria crescita personale.
“Non ho tempo di parlare adesso”
Come manager, hai certamente molto da fare, un’agenda fitta d’impegni quasi ogni giorno. Ma se non rispondi ai tuoi dipendenti quando ti contattano con una domanda o una preoccupazione, creerai in loro solo risentimento. I tuoi dipendenti sanno bene che a volte sarai troppo occupato per parlare, ma si aspettano che tu ti conceda del tempo per rispondere ai loro bisogni. E’ buona norma ritagliarsi spazio per parlare con un dipendente durante un determinato momento, e non limitarti a dire che “gli scriverai più tardi”. E’ molto meglio individuare un momento specifico in cui puoi incontrare (anche virtualmente) i tuoi dipendenti e parlare delle loro preoccupazioni. Prendersi del tempo per parlare con i dipendenti li aiuta a sentirsi stimati e importanti e in alcuni casi, potrebbe persino aiutarli a evitare di commettere errori nel loro lavoro.
“Questo non è importante”
Dopo aver dedicato del tempo al dialogo con i tuoi dipendenti, è importante che abbia la possibilità di valutare concretamente le loro preoccupazioni. valuti attenzione. La preoccupazione di un dipendente potrebbe non sembrare un grosso problema per te. Ma se un tuo dipendente pensa che una situazione sia abbastanza importante da esser portata a conoscenza del capo, può significare che sia “davvero importante”. Da buon capo devi ascoltare le preoccupazioni dei tuoi dipendenti, cercare di verificare se originino da problemi reali e trovare una soluzione che funzioni per tutti. A volte invece non importa ciò di cui i tuoi dipendenti vogliono parlarti. Potrebbe essere qualcosa di banale come di realmente importante, ma quando ascolterai davvero ciò che hanno da dire e rifletterai adeguatamente sulle loro preoccupazioni (specialmente quando suggeriscono un nuovo modo di fare le cose, lasceranno ogni riunione sentendo che apprezzi il loro contributo e ti preoccupi del loro benessere.
“Potremmo sempre trovare qualcun altro per fare questo lavoro”
Quante volte ti sei seduto ad un tavolo con i tuoi capi e ti sei sentito dire: “Pensi che potremmo trovare qualcuno migliore per fare il lavoro di X?”. Tante volte vero? Ecco, forse come me avevi un così buon rapporto con i tuoi colleghi da spingerti subito ad avvertirli. Tuttavia, questo modo di fare dei manager semina insicurezza, anche tra i quadri intermedi che sono quelli che fanno funzionare “davvero” la macchina. Quando tutti sul posto di lavoro vengono a conoscenza di questo tipo di commenti, anche i dipendenti più esperti iniziano a dubitare della sicurezza del proprio lavoro. Non puoi aspettarti che qualcuno si fermi a lungo in quel tipo di ambiente, quindi alla fine potresti perdere dei validi collaboratori. Insomma, non è detto che per migliorare una qualche attività occorra per forza cambiare le persone, non è una regola che ha fondamento scientifico.
“Stai facendo perfettamente!”
Potresti pensare, chi non vuole sapere che sta facendo un ottimo lavoro? Ma, mentre un complimento è sempre apprezzata, i tuoi migliori dipendenti sanno invece che c’è sempre spazio per migliorare. Lo conferma persino uno studio della Harvard Business Review secondo cui il 72% dei dipendenti “pensava che le proprie prestazioni sarebbero migliorate se i loro manager avessero un feedback correttivo”. Quindi complimenti sì, ma non sempre o meglio, usa i complimenti come una leva per ottenere migliori prestazioni. Ad esempio apprezzando lo sforzo che hanno fatto, ma non necessariamente il risultato raggiunto se non è all’altezza delle tue aspettative. Incoraggiare il feedback è ciò che alla fine ti aiuterà a creare il prossimo gruppo di leader all’interno della tua azienda. Aiuta i tuoi migliori dipendenti a migliorare i propri risultati e ti ripagheranno migliorando i risultati di tutti quelli che li circondano.
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