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Lega-5Stelle, siamo alla resa dei conti: il ritorno al voto è sempre più vicino

Tra Lega e 5Stelle sembra si sia arrivati a una resa dei conti. Lo scontro adesso è totale e coinvolge più parti in campo. Fico e Di Battista attaccano Salvini, Salvini attacca gli alleati di governo. Nel bel mezzo, Di Maio e Conte che non sanno più che pesci prendere, con lo spauracchio di una caduta ormai prossima e le elezioni anticipate. Anche perché molto dipenderà dal risultato delle Europee a maggio… Intanto continua la tensione nella maggioranza sulla questione Tav. Dopo la visita di Matteo Salvini ai cantieri di Chiomonte e il successivo veto di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista nel proseguire i lavori sulla Torino-Lione, la parola è passata nuovamente al leader della Lega.

“Non siamo al mercato, io ti dò questo tu mi dai quello. Si tratta di una roba fatta da vecchi governi. Non ho bisogno di aiutini, ho fatto il ministro, io blocco gli sbarchi, sveglio l’Europa e fermo i morti e le partenze. L’ho fatto e lo farò. Poi sulla Tav aspettiamo i numeri”.

Matteo Salvini ha negato, poco prima di un comizio a Campli per le regionali, che l’indecisione di Di Maio sul voto per il caso Diciotti potesse inserirsi in una sorta di trattativa per avere il via libera per stoppare i lavori della Tav. “Devono decidere gli italiani. Sono loro che hanno bisogno di viaggiare di più, di inquinare di meno, di spendere di meno. Non rispondo alle polemiche, il tempo lo investo lavorando e credo che il governo, come ha fatto in questi mesi, troverà la soluzione migliore, perché lasciare 20 chilometri di buco sotto a una montagna non mi sembra utile né agli italiani né a nessun altro”, ha poi aggiunto Salvini.

Parole che non sono state gradite dal collega e vicepremier Di Maio che ha subito ribattuto: “Per me valgono le priorità. In questo governo ce lo siamo detti chiaramente dall’inizio, ci sono cose su cui siamo d’accordo e altre no. Lavoriamo su quelle che vanno bene a tutti e non l’opposto, altrimenti devo concludere che si spinge per creare tensioni nell’esecutivo. Io non lo consiglio”.

Ancora Di Maio: “Finché ci sarà il Movimento al governo, la Tav non si farà”. Poi a mettere il carico su una situazione già precaria ci ha pensato il presidente della Camera Roberto Fico, a Che tempo che fa. Su migranti, Tav e processo Diciotti, Fico ha aperto una vera crisi all’interno della maggioranza. “Le persone vanno sempre salvate. Non sono sacchi di patate, dopo un minuto devono essere fatti sbarcare”. Il riferimento è ovviamente a quanto avvenuto in questi mesi sul blocco dei porti e la linea imposta dal ministro dell’Interno.

E a proposito del caso Diciotti e delle accuse a Salvini, Fico ribadisce: “Non entro nel merito della vicenda Diciotti e rispetto qualsiasi decisione dovesse prendere la Giunta per le autorizzazioni a procedere. Ma posso dire che se arrivasse una richiesta di autorizzazione a procedere nei miei confronti da parte della magistratura, io pregherei la mia camera di appartenenza a darla senza se e senza ma”.

Frasi che hanno portato subito Salvini a replicare: “Fico? Mi pare dica no a tutto, tranne che agli sbarchi di immigrati e ai processi. L’Italia ha bisogno di gente che costruisca, non che blocchi tutto”. Un riferimento anche alla Tav e alla protesta di Fico contro l’alta velocità Torino-Lione. Il presidente della Camera ha poi continuato sui migranti e sull’Unione europea: “Sono convinto che il modello Orban non funziona, ma credo che nel momento in cui la Cina avanza, e ci sono molte crisi internazionali, l’Europa può essere quella casa dove la politica estera deve essere comune”. Altre parole poco gradite all’alleato Salvini…

Il presidente della Camera si conferma dunque il leader dell’ala di sinistra del Movimento 5 Stelle. E si presenta come il referente di tutta quella parte del partito che si ribella al contratto di governo redatto con la Lega. “Lega e M5s sono forze diverse, con modelli differenti. La maggioranza è nata con un contratto di governo, e ci sono molte ragioni che possono portare a divergere e alcune per rimanere assieme rispetto allo stesso contratto”.

 

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