Tra gli addetti ai lavori della politica non si fa che parlare dell’addio di Luigi Di Maio e della conseguente scissione del M5S. Il ministro degli Esteri dà vita al gruppo parlamentare Insieme per il futuro, formato da 51 deputati e 11 senatori. Tutti strappati al Movimento guidato da Giuseppe Conte, tranne l’ex grillino Antonio Lombardo proveniente da Coraggio Italia. Questo spostamento di onorevoli produce però una immediata conseguenza: la Lega di Matteo Salvini diventa per la prima volta nella sua storia primo partito in Parlamento.
Un traguardo che neanche il Matteo Salvini col vento in poppa delle elezioni 2018 era riuscito a raggiungere: la Lega sarà il partito più rappresentato nel Parlamento italiano. Merito, se così si può dire, della mossa a sorpresa di Luigi Di Maio che si è portato via dal M5S decine di parlamentari. E pensare che il Movimento fondato da Beppe Grillo ne aveva ben 227 di deputati a inizio legislatura, poi ridottisi a 155, e ora a 105 dopo l’addio dei dimaiani. In Senato, invece, i senatori a 5 Stelle passano da 72 a 61.
Il M5S perde anche cinque degli 11 tra sottosegretari e viceministri che fanno parte del governo Draghi. La Lega dunque ne approfitta e diventa il primo partito a Montecitorio con i suoi 132 deputati. A Palazzo Madama, invece, non appena si costituirà la componente di Insieme per il futuro nel gruppo Misto. Lega e M5S potranno contare sullo stesso numero di senatori: 61.
“Eh insomma, Di Maio ha mollato i 5 stelle. – commenta soddisfatto Salvini – Quindi non è un martedì 21 giugno, primo giorno d’estate, come gli altri. Eh, ciumbia! Qua cambia il mondo, con la scissione dei 5 stelle. Ma domani il tema non sarà su questo. Il governo non può bloccarsi per le rotture nel Movimento 5Stelle: la Lega chiede con forza il decreto siccità e i rinnovi degli sconti per energia e carburanti”.
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