La pandemia di coronavirus si è abbattuta anche sul mondo politico, alterando equilibri, distruggendo alleanze, azzerando consensi, trasformando, sostanzialmente, tutto. E in pochissimo tempo. Ne sa qualcosa Matteo Salvini, il più colpito dalla situazione. Crollato nei sondaggi, scaricato dai giornali di centrodestra, bloccato sui social dove non riesce più a sfondare come un tempo, e ora si ritrova anche sempre più messo sotto esame all’interno del suo stesso partito, dove sembra esserci in atto una vera e propria scalata. Inoltre, stando così le cose, difficilmente si assisterà a nuove elezioni prima della scadenza naturale del 2023: e anche questo per Matteo Salvini potrebbe essere un problema grosso con cui fare i conti, visto che si prospettano 3 anni all’opposizione.
La crisi – si legge sul Fatto Quotiano – ha fatto emergere tra i sostenitori della Lega la figura di Luca Zaia ai danni proprio di Salvini, per questo l’ex ministro dell’interno sta pensando all’ipotesi di un governo di unità nazionale, guidato magari da Draghi, cosicché il leader della Lega – che starebbe facendo recapitare ai suoi interlocutori nel Pd e nei 5 stelle messaggi di apertura in tal senso – si riprenderebbe in qualche modo la scena politica. Ma l’idea di Salvini, pur con timidi appoggi, è tutta in salita perché gli ostacoli sono caratterizzati dal premier Giuseppe Conte che non vuole sentirne parlare e anche dal presidente della Repubblica Mattarella, poco incline all’idea di cambiamento dell’assetto attuale data la situazione. Inoltre, il consenso nei confronti di Conte e del governo al momento è altissimo.
Zaia, in tutto questo, potrebbe decidere, forte dei consensi, di lanciare un’Opa verso la Lega e a quel punto Salvini si troverebbe in difficoltà, a tal punto di rischiare di perdere la leadership, per questo è pronto alla contromossa. Il Partito Democratico, come spiega un alto dirigente vicino sia al segretario Nicola Zingaretti sia al capo-delegazione dem nell’esecutivo, il ministro Dario Franceschini, assicura che al momento il sostegno al presidente del Consiglio non è in discussione, nonostante i forti mal di pancia per l’uso eccessivo dei Dpcm. Tutto dipenderà però dalla situazione economica del Paese.
Dal Nazareno spiegano che se i provvedimenti messi in cantiere, e in particolare i 55 miliardi del Decreto Aprile che ormai diventerà Decreto Maggio (un terzo provvedimento comunque ci sarà entro l’estate), risultassero efficaci con i soldi che concretamente arriveranno a imprenditori, commercianti, partite Iva e famiglie il governo andrà avanti senza grossi scossoni. Ma le fonti dem riprese da affaritaliani.it rivelano che se ci fossero ritardi, problemi, intoppi, a quel punto anche lo scenario politico cambierebbe completamente. Tanto che nel Pd ipotizzano, in caso appunto di tragedia nazionale, la necessità su spinta anche del Quirinale di un governo di emergenza nazionale, così come auspicato anche da Salvini…
Matteo Salvini però è troppo di parte e troppo radicale per poter entrare in un esecutivo di questo tipo e quindi – è il ragionamento che fanno nel Pd – la soluzione sarebbe quella della vicepresidenza del Consiglio con un ministero pesante (Interno?) all’amministratore leghista più apprezzato e stimato, non solo dai suoi, e che ha mostrato spesso una linea diversa da quella del Capitano. Si tratta – di nuovo – di Luca Zaia, presidente di quel Veneto che è riuscito a contenere il contagio da Covid-19 molto meglio di altre Regioni del Nord. Dare spazio a Zaia, vorrebbe anche dire affossare definitivamente il nemico numero 1 Salvini. Insomma, una mossa utile a tutti i soggetti in partita.
Una soluzione che vedrebbe l’appoggio dell’altro leghista governativo, il numero 2 del partito Giancarlo Giorgetti, che come spesso accade preferisce restare in disparte e non uscire allo scoperto. Anche se, come è noto, negli ultimi giorni è arrivato alla rottura proprio con Salvini. Ed è questa fronda Giorgetti-Zaia che sembra si stia per impadronire della Lega, a discapito dell’ex Capitano che ora è accerchiato. Come ne uscirà? Male, esattamente come l’altro Matteo….
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