Sempre più critiche, sempre più uscite fuori luogo, sempre più numeri che preoccupano e una gestione che lascia molti punti interrogativi. E così ora la Lega ha deciso di scaricare Gallera. Dopo le critiche dell’opposizione sulla partenza considerata “flop”, è arrivato anche l’attacco del Carroccio nei confronti delle parole usate dall’assessore al Welfare della Lombardia per difendersi dalle accuse di ritardi della campagna vaccinale anti-Covid. La regione più colpita dal virus è infatti in fondo alla classifica delle somministrazioni effettuate in rapporto al numero di dosi ricevute a partire dal V-Day del 27 dicembre.
“Abbiamo preparato un’agenda – ha spiegato Gallera in un’intervista pubblicata da La Stampa – Il 31 era l’ultimo giorno dell’anno, poi ci sarebbero stati tre giorni di festa. Abbiamo medici e infermieri che hanno 50 giorni di ferie arretrate. Non li faccio rientrare in servizio per un vaccino nei giorni di festa”. Inoltre, Gallera ha definito “agghiacciante” la classifica delle regioni che finora hanno vaccinato più persone, “per non parlare di quelle regioni che hanno fatto la corsa per dimostrare di essere più brave di chissà chi”. Frasi evidentemente non gradite ai leghisti in Regione: “Le dichiarazioni dell’assessore non rappresentano il pensiero del governo della Lombardia”.
È questo il commento secco e duro che segna la sfiducia nei confronti dell’assessore, ora sempre più ai margini. Sabato in un comunicato della Regione lo stesso Gallera aveva spiegato che la campagna vaccinale in Lombardia sarebbe partita dal 4 gennaio, “una scelta ponderata e attenta, motivata anche dal fatto che nei giorni delle festività parte del personale ha goduto di un sacrosanto riposo, visto che dal mese di febbraio, come in nessun’altra regione italiana, è sotto pressione per la violenza con cui il virus ha colpito il nostro territorio”.
Gallera, in quota Forza Italia, è ormai da mesi bersaglio di Pd e M5S che in più occasioni ne hanno chiesto la sostituzione per la gestione della pandemia e della campagna anti influenzale, con tanto di mozioni di sfiducia in Consiglio (tutte però respinte dal centrodestra). Nei giorni scorsi il governatore leghista Attilio Fontana ha aperto per la prima volta ad un rimpasto di Giunta, del quale si parla ormai da tempo: “I punti fondamentali su cui ci dobbiamo concentrare sono sanità e ripresa economica. Se ci potranno essere condizioni per migliorare la squadra – ha detto Fontana – verranno sicuramente prese in considerazione”.
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