Polemiche e strascichi legali in arrivo dopo un episodio accaduto in un seggio di Legnano, nel Milanese, nel bel mezzo delle elezioni fissate per il 20 e 21 settembre e per le quali gli italiani sono chiamati a esprimersi sul referendum per il taglio dei parlamentari e per le Regionali. L’avvocato Franco Brumana, candidato sindaco del Movimento dei Cittadini, ha infatti concordato insieme a Simone Rigamonti (candidato per i Cinque Stelle) e Federico Zuccarino (candidato consigliere con la lista Legnano Cambia) la presentazione di una denuncia per corruzione elettorale e introduzione di telefonino in cabina elettorale.
Secondo la ricostruzione dei fatti fornita da Brumana, “è successo un fatto molto allarmante alle scuole Carducci. Una signora con un accento straniero è stata sentita dire al telefono: ‘Ok Fratelli d’Italia, come faccio per votare?… Ok voto, faccio la foto e ve la mando’. Tre rappresentanti di lista di Fratelli d’Italia e fra questi il segretario locale, sentita la conversazione telefonica l’hanno avvicinata e uno di loro le ha detto: ‘Questo è il simbolo che devi votare’ indicando la spilla che indossava. Poi, nonostante le richieste di una rappresentante di lista, questa signora è stata autorizzata a portare il telefono cellulare nella cabina elettorale”.
“Da tempo – ha commenta Brumana attraverso la testata Malpensa24– circolano voci sulla compravendita di voti alle elezioni comunali. Le fotografie con il telefonino sono la prova che consente un corrispettivo nel mercato dei voti. Questo fatto getta un’ombra sinistra sulle elezioni in corso e induce a pensare che non sia un episodio isolato nel partito Fratelli d’Italia. È ancora più preoccupante perché fa seguito agli arresti e alla condanna in primo grado del sindaco e di due assessori e al fatto che una candidata alla carica di sindaco, pur essendo stata designata dai partiti che tuttora sostengono gli arrestati, non abbia sino ad ora speso neanche una parola per distinguersi dal recente passato”.
L’avvocato legnanese ricorda poi che i presidenti di seggio sono obbligati a far depositare agli elettori i telefoni cellulari prima dell’ingresso nella cabina elettorale. Di qui la sua diffida ai presidenti di seggio: “Risulta che alcuni presidenti di seggio non hanno rispettato l’obbligo di depositare i telefoni cellulari come previsto dal decreto legge n. 49 dell’1 aprile 2008. Questa omissione espone i votanti al pericolo di commettere un reato e può agevolare la corruzione elettorale. Invitiamo pertanto tutti i presidenti al pieno rispetto della legge”.
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