Enrico Letta è ospite di Cartabianca nella serata di martedì 30 novembre. Il segretario del Pd risponde alle domande della conduttrice Bianca Berlinguer che spaziano su diversi argomenti. Ma è il passaggio sulla possibile elezione al Quirinale di Silvio Berlusconi quello che di più attira l’attenzione mediatica. Letta si dice infatti convinto che, in caso dell’elezione di un presidente della Repubblica non condiviso da tutti, o quasi, il giorno dopo cadrebbe il governo e si andrebbe ad elezioni anticipate.
“Il Pd non prende in considerazione Silvio Berlusconi al Quirinale? – replica Letta alla Berlinguer – Su questo non mi sembra ci sia molto dubbio. Non credo che la candidatura di Berlusconi sia in grado non soltanto di essere votata da noi, ma di ottenere quella larga maggioranza in Parlamento. Faccio un pronostico. Su questa elezione del presidente della Repubblica non credo ci sarà bisogno di misurare la compattezza dei singoli. E questo perché sono sicuro che sarà una elezione a larga maggioranza”.
“Non può che essere a larga maggioranza, perché se non fosse così cadrebbe il governo immediatamente. – questa la previsione di Letta – Sarebbe una contraddizione totale, che minerebbe la stessa tenuta del governo, se l’elezione del presidente della Repubblica avvenisse su un candidato di bandiera di uno due schieramenti. E con Berlusconi sarebbe esattamente così: candidato di bandiera del centrodestra, la mattina dopo casca il governo”, affonda il colpo il segretario Dem.
“Ogni volta che io devo parlare di Renzi finisce a ‘schifinio’. Io dico che parleremo con gli elettori. Io sono contento del rapporto con M5s e con Conte e credo sia decisivo per il futuro”, aggiunge poi cambiando discorso. “Il Pd è diventato primo partito? Guardo ai sondaggi con grandissimo distacco. C’è un 42% di indecisi. C’è uno stacco molto forte tra una destra sovranista e antieuropea che flirta con Orban e noi. Dobbiamo costruire un’alternativa forte e coesa. Per questo ho deciso di lanciare le agorà democratiche che costruiranno il progetto del centrosinistra: i cittadini saranno protagonisti”, conclude Letta.
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