Si era già parlato tante volte, in passato, del feeling a sorpresa tra il leader del Pd Enrico Letta e la segretaria di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, protagonisti di tanti eventi pubblici e presentazioni di libri insieme, fianco a fianco. Un’intesa che è sembrata evidente anche in queste ore, quando il numero uno dei dem ha preso parte alla serata di Atreju, la kermesse organizzata dal partito sovranista a San Pietro, riuscendo addirittura nell’impresa di strappare applausi al pubblico presente.
Letta ha infatti approfittato dell’occasione per lanciare il suo allarme personale sulla possibile fine anticipata della legislatura in caso di elezione di Mario Draghi al Colle: “Non so se questa legislatura andrebbe avanti senza di lui. So che è una maggioranza molto difficile, fa fatica a stare insieme e se lo siamo stati fin qui è per un grande senso di responsabilità da parte di tutti”. Poi, qualche battuta: “Stasera devo dare l’impressione di non essere troppo in sintonia con Giorgia, sennò chissà che si inventano”.
Intervistato da Maurizio Belpietro e Bruno Vespa, Letta non ha nascosto il suo pensiero sul pericolo neofascista (“Affrontare questo passaggio serve a voi e serve a tutti”), non preoccupandosi di qualche fischio dalla platea. Con il pubblico che si è però poi scaldato, e parecchio, quando il segretario dem ha iniziato a parlare di giovani e dello stop a tirocini e stage gratuiti, che andranno riformati.
Letta si è anche trovato d’accordo con Meloni su alcune tematiche storicamente care alla leader FdI: “Legge elettorale? Io sono sempre stato per il maggioritario e non ho motivi per cambiare idea. La candidatura di Berlusconi al Quirinale? Credo sia in salita. L’elezione del nuovo Capo dello Stato deve avvenire con il consenso di tutti, a partire da Fratelli d’Italia”.
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